Un documento di programmazione “senza particolari slanci”, “privo di scelte politiche” e, in buona sostanza, chiuso nei confini del salva enti. Queste le critiche sferrate non solo dall’opposizione ma dal consigliere Giuseppe Mainiero all’atto approvato stamattina. Era questo il primo bilancio di previsione gestito completamente dall’amministrazione guidata da Franco Landella con l’eredità del fondo di rotazione, (30 milioni di euro richiesti per scongiurare il dissesto nel 2012) e il taglio di 5 milioni di euro sui trasferimenti statali.
È passato con il voto della maggioranza. Contrari Mainiero – ormai passato formalmente all’opposizione non votando un atto finanziario di questa portata – Augusto Marasco, Vincenzo Rizzi, Marcello Sciagura e Saverio Cassitti. Rilevato il solito ritardo nell’arrivo dei documenti ai consiglieri perché possano leggerli ed esaminarli per tempo. La stessa maggioranza, per voce di Bruno Longo, ha parlato di “atto di fede” a proposito del voto odierno. La pregiudiziale di Marasco, che aveva chiesto di rimandare la seduta per questo motivo, (il bilancio di previsione al collegio dei revisori è pervenuto il 24 luglio) non è passata.
La relazione dell’assessore Verile
Lunga relazione del nuovo assessore al bilancio Mimmo Verile, venti pagine per spiegare con quali “salti mortali” il Comune sia riuscito a far quadrare i conti.
“Abbiamo spalmato i 5 milioni in meno di trasferimenti statali rinegoziando i contratti in essere, dagli immobili comunali al verde pubblico recuperando 1 milione e 750mila euro. Altri 750 mila euro sono il frutto della rinegoziazione operata con Aipa rispetto all’aggio di riscossione dei tributi comunali. Non abbiamo ritoccato al rialzo le tariffe di nessuno dei servizi a domanda individuale, stiamo cercando di mettere a punto azioni più incisive per combattere l’evasione e di agire sugli oneri di urbanizzazione”. Altri risparmi sulla telefonia e sull’efficientamento energetico, nei prossimi mesi è annunciata la vendita del patrimonio comunale e di case popolari. Le tariffe Imu, Tasi e Tari rimangono pressoché invariate.
L’assessore è stato difeso a spada tratta dalla sua maggioranza. Longo (adirandosi con Marasco che concludeva il suo intervento con “aumentano le tasse e scarseggiano i servi”) ha risposto: “Qui non abbiamo bisogno di professori ma di operai che in 20 giorni rivoltano il calzino dei conti”, riferendosi a Verile.
Mainiero: “Evasione al 70-80%”
L’attacco più duro l’ha sferrato il consigliere di Fdi Giuseppe Mainiero: “Questo bilancio non ha al suo interno nessuna scelta programmatica, è qualcosa di ragioneristico”. Oltre 40 minuti di intervento al vetriolo: “Ci sono entrate sovrastimate, e quale lotta all’evasione? Lo Stato ci taglia i soldi ma noi non siamo in grado nemmeno di andare a prenderci i nostri, abbiamo un’evasione al 70-80%, 2 milioni di euro trattenuti da Aipa, nemmeno riusciamo a riscuotere la polizza per gli oneri di urbanizzazione”. Bordate contro Ataf e il “fallimento del piano industriale”, aggiornamenti sulla situazione della società Amica fallita: “La curatela fallimentare chiede 50 milioni di euro, una situazione che si è incancrenita, si poteva conciliare prima. Non si tratta di fare le Cassandre ma, nel caso quella richiesta venisse accolta dal tribunale civile, il Comune dovrebbe dichiarare dissesto di lì a poco”.
Bocciati i tre emendamenti collegati proposti dal consigliere Mainiero sull’ istituzione di un capitolo di spesa per la copertura finanziaria del cosiddetto “Modello Ercolano”, la detassazione per gli imprenditori che denunciano il racket. Per 400mila euro il dirigente dei servizi finanziari, Carlo Dicesare, aveva dato parere favorevole (uno su tre) per il 2016 e i revisori dei conti l’ok a due su tre. La maggioranza ha respinto l’emendamento.
Marasco “invoca” i revisori dei conti
Augusto Marasco ha invocato più volte la presenza dei revisori durante le sedute di bilancio e il consigliere Leo di Gioia – dopo un “non sono qui oggi a fare il censore ma a dare una mano all’amministrazione”- ha chiesto che le sessioni di bilancio si incentrino solo su questo argomento. L’ex candidato sindaco invocava i revisori perché, a proposito dei 3 milioni dati dal Comune alla partecipata Amgas il mese scorso, il collegio chiedeva un “piano aziendale”. Traccia di questo punto non si trova nel documento programmatico approvato oggi, sostituto da un generico “finanziamento ai soci”.
Altra critica del consigliere, “la mancanza di un piano per le alienazioni e di definiti procedimenti amministrativi”.
Longo: “Su Aipa si decida”
Dalla maggioranza tuona Bruno Longo: “Tutti parlano dell’importanza del bilancio di previsione ma le carte arrivano tardi perché la tecnostruttura è dissociata dal consiglio comunale, anarchica”. E ha ammonito: “Evitiamo la schizofrenia politica, il fondo di rotazione sono debiti”. Concetto ribadito dal sindaco: “Questo lo sanno anche i bambini”. Per quanto riguarda la questione Aipa e Amiu per cui la lamentela è continua, dal costo del contratto di servizio schizzato da 18 a 26 milioni di euro alla differenziata che non decolla, Longo chiede decisione: “Queste questioni vanno risolte: va detto sì o no ad Aipa e ad Amiu”.
Landella: “Pug entro due anni”
Il sindaco Landella, dopo aver ringraziato le opposizioni per la collaborazione, si è sfogato: “Ma chi non vorrebbe servizi migliori per l’amministrazione, asfalto, pedane sui bus? E che abbiamo difficoltà ad assicurare i sevizi”. Uno degli impegni del centrodestra in campagna elettorale riguardava il Piano urbanistico generale nei cassetti per troppi anni: “Dopo il bilancio faremo un bando per redigere il Pug al massimo entro due anni”.
Sull’housing sociale che si impantana a Bari, come denunciò l’assessore all’urbanistica Marasco e come ha ribadito il sindaco, “la Regione deve dire cosa ne vuol fare e prendersi le sue responsabilità”.
Grilli: “Mi batterò per 11 educatori di disabili”
A proposito di tagli sugli asili nido, Mainiero ha denunciato oltre 100mila euro in meno. L’assessore alla pubblica istruzione Gabriella Grilli precisa: “Nessun taglio, erano un’eccedenza dello scorso anno per cui c’era stato un impegno di spesa superiore. Sono un preside, oltre che un assessore, mai avrei potuto tagliare sui bambini e sulle famiglie meno abbienti. Chi non rientra in questo finanziamento comunale potrà usufruire di quello regionale successivo”. Si parlava anche di quattro educatori in meno per i disabili nelle scuole dell’infanzia: “Ne ho ottenuti 10, per l’undicesimo ce la farò”.