“Siamo alle solite. Chiediamo chiarimenti sulla posizione del sindaco a proposito dell’impianto di stoccaggio del Gpl. E chi risponde? Energas s.p.a., a mezzo dell’ing. Claudio Marino”. Il Movimento 5 stelle si riferisce a quanto riportato su Stato Quotidiano, giornale online, il 23 giugno scorso. Il responsabile tecnico dell’impianto di Napoli riferisce dell’istanza del 27 maggio scorso e presentata al Ministero per lo sviluppo economico. La stessa è stata inviata ai diversi enti di competenza (Comune, Autorità portuale, Provincia, Capitaneria, “per una migliore documentazione sul progetto. Il tutto finalizzato alla Conferenza dei servizi che sarà convocata dallo stesso Ministero, propedeutica per il rilascio dell’autorizzazione. Autorizzazione che -ribadisce l’ingegnere- spetta unicamente al Ministero di competenza”. Protocollata il 1° giugno all’ufficio tecnico del Comune di Manfredonia e riguardante l’autorizzazione “a esercire” resta in attesa di risposta anche perché al momento manca una giunta in carica. Il Movimento 5 Stelle ribadisce “quanto già espresso da enti chiamati ad esprimersi sulla compatibilità ambientale e non solo del mega deposito di Gpl che si intende installare a Manfredonia”.
La Regione: “Progetto lacunoso in zona dai pregevoli valori ambientali”
La storia parte dal 1999 a seguito del parere negativo del Ministero sull’impianto cui si sono susseguite una serie di sentenze del Tar Puglia e del Consiglio di Stato. “Tali vicende hanno portato ad una soluzione giudiziaria più che amministrativa. Infatti, nonostante i ricorsi al Consiglio di Stato da parte della Regione Puglia questa si vede costretta ad emanare, come ha fatto in data 25 maggio 2015, un parere favorevole condizionato”.
La Regione chiede una documentazione più dettagliata perché ritiene che l’aggiornamento dello Studio d’impatto ambientale “non colmi le lacune presenti nel progetto: non vi è valutazione sull’esposizione da emissione di agenti chimici in atmosfera; non vengono descritte le azioni da intraprendere per evitare rischio “criogenico” (congelamento) in caso di fughe; non vi è studio sull’impatto acustico di tutte le fasi di processo dal carico/scarico della nave all’imbottigliamento; studi ambientali obsoleti”.
Alla Regione, da studi condotti sul territorio, risulta la presenza di valori ambientali pregevoli. Per tutte queste ragioni emette parere favorevole con le seguenti prescrizioni: “Valutazione d’impatto acustico; parere del Parco Nazionale del Gargano; studio sulle relazioni tra area interessata e territorio circostante; iter urbanistico che eviti ripercussioni sugli insediamenti esistenti ed anche futuri; analisi dell’impatto sulle ripercussioni sul sistema produttivo locale, indicandone punti di forza, debolezza, opportunità e minacce”.
“L’ufficio tecnico comunale chieda documentazione”
“Sulla base dello strenuo tentativo di difendere il nostro territorio da parte della Regione Puglia (tramite le prescrizioni), noi del Movimento 5 Stelle di Manfredonia ci auguriamo che anche l’ufficio comunale preposto prenda in considerazione le numerose lacune presenti nel progetto per poter ottenere finalmente tutta la documentazione che dimostri i reali impatti ambientali dell’impianto in questione.
Lo stesso dicasi per l’Ente Parco del Gargano che colpevolmente (non vogliamo immaginare che tale atteggiamento sia stato doloso) nel riperimetrare la zona a seguito di infrazione comunitaria lasciava fuori dai confini del Parco i terreni su cui dovrebbe sorgere il deposito, nonostante le riconosciute bellezze naturali della zona”.
“Un impianto senza vantaggi economici”
“Occorre infine ricordare come i consumi di Gpl nell’intera Provincia di Foggia risultano essere la metà rispetto a tutte le altre province pugliesi. Se facciamo riferimento ai dati complessivi sui consumi ci si rende subito conto della dimunuizione a partire già dal 2016.
Perché fare questo mega impianto allora? Quali sono i vantaggi economici per la nostra città? Non ci sono vantaggi né in termini di occupazione, limitata ai tre anni della realizzazione dell’impianto, né in termini di risparmi economici visto che Manfredonia è metanizzata sia per i riscaldamenti domestici che per i trasporti.
Per questo ribadiamo il nostro secco no all’installazione di un simile ecomostro che favorirebbe solamente gli interessi privati di qualcuno e lederebbe per sempre le possibilità di sviluppo sostenibile di questo splendido territorio”.