È stata formalizzata in tempi record, non senza conseguenze, la squadra al momento a sei assessori del governo Metta. L’estremo decisionismo del sindaco ha prodotto qualche malcontento da parte di chi si aspettava riconoscimenti di merito per l’impegno profuso nei sei anni di consolidamento nel territorio del movimento politico “La Cicogna”, da cui è partita la scalata a Palazzo di Città. È lo stesso Metta a darne notizia via pagina social, strumento attraverso cui aggiorna in tempo reale su movimenti e riflessioni del sindaco: “Sto per uscire di casa. Qualcuno vorrebbe togliermi il sorriso perché lo scopo di sei anni di battaglia avrebbe dovuto essere la Sua nomina ad assessore. Ma non è questo il senso di quel che abbiamo fatto. E forse qualcuno ha sbagliato Movimento. Mi dispiace, ma non perdo il mio sorriso e le mie certezze. Al servizio dei cittadini -e non per un assessorato- era il principio. E non è mai cambiato”. Un chiaro messaggio ai delusi dalle scelte del sindaco che ha sigillato i decreti sindacali di nomina degli assessori.
I primi malpancismi si riversano, secondo rumors e indiscrezioni che circolano in queste ore, soprattutto sulle nomine interne alla coalizione, su Mimma Albanese (de i-Cattolici), vicesindaco con delega ai Servizi sociali e Pia Zamparese (Cerignola democratica), con delega alle Attività Produttive, Arredo Urbano e Programmazione. La prima, stimata negli ambienti di provenienza per l’impegno storico nell’associazionismo cattolico, sembra assecondare accordi preelettorali clericali. Certo è che la scelta ricaduta sulla priora della Confraternita del Santissimo Sacramento, in seno alla Chiesa Madre, non risponde a criteri di consenso elettorale (le urne le hanno restituito 68 preferenze). Salpata a bordo, come la collega di giunta, in fase di preparazione della campagna elettorale e composizione delle liste, l’avvocato trentaquattrenne Pia Zamparese (321 voti) si è guadagnata un dignitoso bottino elettorale, che se alla conta del bilancino potrebbe giustificare la poltrona in quota a Cerignola democratica, lascia comunque delusi dirigenti di partito che ambivano a ruoli di rappresentanza, in virtù dell’appartenenza e dell’impegno profuso negli anni. Sarebbe stato questo il contenuto di un’accesa discussione tra Franco Metta e Lucia Lenoci, avvenuta ieri sera proprio nella stanza del sindaco. Si sono alzati i toni, è volato qualche vaffa e il confronto è finito a porte in faccia. Le aspettative tradite erano probabilmente rinforzate dalla prima scelta del 2010, quando il leader del “La Cicogna”, ufficializzando la sua fanta-giunta prima del voto, indicò la dirigente scolastica come potenziale assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione. Ruolo che cinque anni dopo, da sindaco eletto, Metta affida (è in attesa di conferme dalla diretta interessata) a una collega della Lenoci, Giuliana Colucci, che nella guerra intestina al centrodestra gli oppositori di Vitullo individuavano come candidato sindaco.
Una reazione non isolata, che allontana più di un fedelissimo posto ai margini, smaltiti i postumi dell’ubriacatura da vittoria. Gli autoritarismi delle prime ore del sindaco decisionista se da un parte impattano positivamente sulla cittadinanza, dall’altra seminano dissapori interni, al netto delle deboli performance elettorali, tra i sostenitori della prima ora che non condividono la composizione della giunta, e si interrogano sui criteri premianti. “La legge attribuisce al sindaco il potere di scegliere gli assessori ed è esattamente quello che ho fatto. Il Sindaco sono io. Io decido”, informa, sempre via social, il sindaco Metta, come a zittire le polemiche.
Sui malcontenti post giunta, “Cerignola democratica” si mostra conciliante e minimizza. “La nomina della giunta è una delle prerogative del sindaco. Il sindaco avrà fatto tutte le valutazioni possibili e immaginabili riguardo alla sua visione di amministrazione. Ha provato a mettere al posto giusto le persone giuste. Chi non è entrato in giunta, avrà la possibilità di dare il proprio contributo con un ruolo diverso. Questo varrà per i consiglieri comunali e, soprattutto, per chi non è stato eletto consigliere comunale e non fa parte della giunta, ma si è comunque candidato e fa parte di questo progetto politico”, dichiara a l’Immediato Rino Pezzano. L’operazione a sinistra dell’ex piddino in coppia con Leonardo Paparella ne esce assai gratificata dalle prime luci dell’amministrazione Metta. All’ex consigliere provinciale è stato assegnato il ruolo di capogruppo unico della maggioranza, affiancato, eventualmente, da un ufficio di presidenza composto da Loredana Lepore e Michele Monterisi. “Stiamo valutando di andare anche oltre” spiega a L’Immediato il capogruppo. “Questo non vuol dire che ci sarà un ragionamento verticistico -precisa-. Ad ogni consigliere verrà data la possibilità di esprimersi in quelli che sono i settori più affini alle competenze di ciascuno”.
Per l’avvocato Paparella è già pronta per essere votata la poltrona da Presidente del Consiglio. Quanto all’assessore in quota, commenta: “Come tanti altri è alla sua prima esperienza amministrativa. In base al risultato elettorale di ciascuno, in base alle competenze, si è operata la scelta. Non ci siamo messi con il manuale Cencelli a comporre gli organismi. Il sindaco ha fatto la sua proposta, io credo sia una proposta di alto livello. Se qualcuno aveva un’aspettativa e poi non gli è stata riconosciuta, comprendo, le aspettative potevamo averle tutti, però i numeri sono quelli, delle scelte vanno fatte e la nota di merito è aver consegnato alla città di Cerignola una giunta in nemmeno 24 ore dalla proclamazione del sindaco”.
Si proverà durante il percorso a utilizzare tutte le competenze a disposizione, annuncia il capogruppo della maggioranza, spostando l’attenzione sulla rivoluzionaria novità, la celerità con cui si è consegnato alla città l’esecutivo di governo. “Aveva detto che avrebbe fatto la giunta nel più breve tempo possibile –osserva-, è stata la giunta più veloce nella storia di Cerignola. Si parte subito, proprio perché la città vive di emergenze e serve un organismo in grado di dare risposte”. Nelle prossime ore si attendono risposte anche in merito alle nomine dirigenziali. Sarebbero state già individuate le figure apicali.
Intanto affiorano le prime grane, questa sera, alle 21,00, in Piazza Duomo, Franco Metta terrà il comizio di ringraziamento alla città. Sarà l’occasione per la verifica interna, per contare assenti scontenti. In un clima di generale entusiasmo, percepibile anche all’interno della macchina comunale, la cittadinanza sembra apprezzare il sindaco operativo già dal giorno dopo la proclamazione ufficiale.