Terminate le consultazioni con i partiti per il rinnovo della giunta di Foggia, è possibile sia previsto un summit allargato per incrociare le richieste dei singoli gruppi. La questione del baffo ferroviario e la conferenza stampa sulla squadra di calcio della città terranno impegnati in altre faccende i consiglieri e Landella nel pomeriggio di oggi. All’inizio della prossima settimana il quadro dovrebbe essere completo.
Il riequilibrio dei fittiani
Il gruppo dei fittiani ha consultato il senatore Lucio Tarquinio sul nome proposto per l’assessorato, che dovrebbe essere quello di Mimmo Verile come anticipato da l’Immediato. Gli ex forzisti, quando si definirono i nomi delle società partecipate, scelsero anche il presidente di Amgas spa Nicola Cardinale e la vicepresidente di AM Service Lia Siani. E’ noto, inoltre, che i posti di Gabriella Grilli in giunta e di Gianni De Rosa vennero sollecitati dal capogruppo di Fi Raimondo Ursitti ora passato con Fitto. Il rebus è tutto qui, anche da ciò derivano i ritardi nella formazione del nuovo esecutivo. Ovvio che parliamo di tre consiglieri prima parte di una formazione più ampia. Dall’esito di questi spostamenti e da “sponsor” che non ci sono più dipenderà l’esito di questa ricomposizione.
Le donne in giunta
De Rosa, ai lavori pubblici, è dato in riconferma, più incerta la permanenza dell’assessore Grilli. Non va dimenticato che in giunta devono esserci almeno 4 donne su 9 assessori, se Jenny Moffa e Gabriella Grilli dovessero andar via bisognerà sostituirle. Ammesso che Erminia Roberto e Anna Paola Giuliani restino, se ne dovrebbero cercare altre due. Dal partito della Destra potrebbe essere designato un assessore donna in base a quelle che saranno le indicazioni.
Per Ilaria Mari nell’esecutivo la questione è un riequilibrio a “vantaggio” di Ncd, partito in cui è stata eletta. In tal caso scatterebbe un quinto consigliere nella formazione di Di Giuseppe che ora ne ha 4. Forza Italia, dove Mari è approdata, non ha intenzione di contribuire a rafforzare i suoi interlocutori più forti dal punto di vista dei gruppi consiliari anche per non far lievitare richieste di assessorati che sono sempre tre, come prima del tagliando, ma potrebbero ridursi a due.
Ncd e le scelte del segretario
Ciccio D’Emilio, ex sindaco tagliato fuori poco prima delle elezioni insieme a Carla Calabrese, è gradito a tutto il gruppo di Ncd come assessore, e questa è un’ipotesi. Una seconda via prevede la scelta dalla rosa dei quattro consiglieri, il più quotato risulta Matteo De Martino. Se non accettasse e non scattasse il primo dei non eletti Antonio Cristantielli, questi potrebbe comunque entrare a far parte dell’esecutivo.
Sulla scia della prima giunta, i nomi che il segretario Franco Di Giuseppe potrebbe tirar fuori dal cilindro sono sempre poco prevedibili, in ogni caso. Ma era un altro momento, ora la linea è quella del tandem consigliere-assessore con un occhio alla minoranza e alle decisioni di Fratelli d’Italia il cui capogruppo, Giuseppe Mainiero, ha inviato una lettera al sindaco ponendo alcune condizioni per la sua permanenza in maggioranza