Si è diffusamente parlato di flessibilità nel mercato del lavoro e di nuovi modelli di previdenza durante la seconda giornata del XVIII congresso nazionale dell’Associazione italiana di diritto del lavoro e della sicurezza sociale (A.I.D.La.S.S.), in corso di svolgimento a Foggia presso il Dipartimento di Economia dell’Università di Foggia (in via Caggese 1, Foggia). Sull’argomento si è espresso anche Tiziano Treu, già ministro del lavoro e tra le personalità più importanti intervenute oggi all’aula magna Valeria Spada dell’Ateneo dauno. “Il mercato del lavoro, specie in periodi convulsi e confusi come questo, è in continua evoluzione. Tuttavia il concetto della flessibilità non può essere eternamente interpretato come sinonimo di precarietà, si tratta di un investimento culturale che a mio avviso rappresenta anche la sfida delle prossime generazioni. Tutta l’economia liberale si basa sul concetto di flessibilità letto come una opportunità – ha spiegato il già ministro del lavoro prof. Tiziano Treu – certamente servirà adeguare tutto il sistema economico e infrastrutturale che ruota intorno a questa interpretazione, ma si tratta di un passaggio epocale pressoché inevitabile”.
Molto appassionato anche il dibattito sviluppatosi intorno alla sentenza numero 70 emessa lo scorso 30 aprile dalla Corte costituzionale, con cui la Consulta ha dichiarato illegittimo il blocco della rivalutazione dei trattamenti pensionistici disposto nel dicembre 2011 dal Governo allora guidato da Mario Monti. Tra favorevoli, scettici e contrari, la discussione sul tema ha affrontato tutte le possibili ripercussioni dal punto di vista giuridico e normativo ma anche dal punto di vista socio economico. Fino a quando, chiamata ad esprimersi dai molti relatori che si sono avvicendati, l’estensore materiale della sentenza n. 70 prof. Silvana Sciarra – oggi presente al congresso A.I.D.La.S.S. in qualità di presidente della seconda sessione dei lavori – ha declinato l’invito a pronunciarsi in merito con un “non posso esprimermi naturalmente, anche se ho accolto con molto piacere l’invito del rettore Maurizio Ricci (segretario generale A.I.D.La.S.S, NdR) a presiedere la sessione del congresso sapendo che si sarebbe occupata proprio della sentenza. Dico solo che la qualità di questo dibattito potrebbe aiutare a comprenderla e a interpretarla meglio”.
Sempre durante il pomeriggio sono stati attribuiti i premi previsti dall’ A.I.D.La.S.S per i migliori elaborati in materia. Il Premio Ludovico Barassi (per la miglior tesi di laurea) è andato ad Antonio Iannì, proveniente dall’Università di Ferrara, che ha presentato una tesi dal titolo “La partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese in una prospettiva storico comparata”. Il Premio Francesco Santoro Passarelli (per la miglior tesi di dottorato di ricerca) è andato ad Alessandro Ventura, proveniente dall’Università di Bari, che ha presentato una tesi dal titolo “Bilateralità al tempo della crisi: origini e sviluppo di un modello coerente di relazioni industriali”. Infine per il Premio Massimo D’Antona, il giuslavorista ucciso dalla Nuove Brigate Rosse il 20 maggio 1999 a Roma: assegnato ex aequo a Paola Saracini, proveniente dall’Università del Sannio di Benevento, con un’opera prima su “Contratto a termine e stabilità del lavoro”; e a Ilario Alvino, proveniente dall’Università Statale di Milano, che ha presentato una pubblicazione opera prima intitolata “Il lavoro nelle reti impresa”.
Domani (sabato 30 maggio) giornata conclusiva del congresso, la cui quarta ed ultima sessione dei lavori sarà moderata dal presidente uscente dell’ A.I.D.La.S.S Giuseppe Santoro Passarelli: il congresso, difatti, nella giornata di domani avvierà le procedure per l’elezione del nuovo presidente dell’Associazione italiana di diritto del lavoro e della sicurezza sociale a cui afferiscono i maggiori giuslavoristi che operano nelle Università italiane ed estere.