Nell’ambito della Giornata per la donazione degli organi – che si celebra in tutta Italia il 31 maggio – l’Università di Foggia e la Fondazione Pfizer organizzano una giornata di sensibilizzazione in programma venerdì 22 maggio (presso il Cinema Sala Farina, in via Campanile 10 a Foggia).
La giornata, che prende il nome di Donare per Vivere, si svolgerà in due distinti momenti: al mattino, dalle ore 9,30 alle 13, sarà aperta alle scuole e vedrà, tra gli altri, la partecipazione del sindaco di Foggia Franco Landella, del direttore della Pastorale della salute don Rosario De Rosa, del presidente della Fondazione Pfizer Gabriella Varallo Bedarida e la proiezione agli alunni delle scuole foggiane del film, tratto dall’omonimo romanzo best seller di Alessandro D’Avenia, Bianca come il latte, rossa come il sangue; nel pomeriggio invece, dalle ore 16,30 alle 19,30, una sessione scientifica aperta alla cittadinanza. Molto attesi, in questa seconda parte, gli interventi del direttore della Caritas di Foggia don Francesco Catalano, del direttore dell’Unità operativa di anestesia e rianimazione dell’Azienda ospedaliero universitaria Ospedali Riuniti di Foggia Michele D’Ambrosio e del Coordinatore regionale dei trapianti Loreto Gesualdo. A moderare i lavori sarà il Francesco Niglio della Struttura di chirurgia pediatrica universitaria dell’Azienda ospedaliero universitaria Ospedali Riuniti di Foggia, che parteciperà alla giornata nella duplice veste di componente del Comitato pugliese dell’ANED (Associazione nazionale dializzati e trapiantati) e di trapiantato: una storia, quella di Niglio, che ha commosso tutti conquistando le prime pagine di diversi giornali, visto che il donatore è stata sua madre. “La mia è una storia bellissima e per fortuna a lieto fine – racconta Francesco Niglio, nel frattempo divenuto quasi un testimonial dell’ANED – la storia di chi può raccontare come sono andate le cose proprio perché è sopravvissuto. Avevo urgente bisogno di un trapianto di rene, l’unica che potesse garantire assoluta compatibilità dell’organo con un azzeramento dei tempi di attesa era mia madre. La quale non solo mi ha salvato la vita, ma è come se mi avesse messo al mondo per due volte. Ma per uno che ce la fa, moltissimi altri aspettano invano anche degli anni. Da qui l’idea che, una giornata di sensibilizzazione, possa innanzi tutto riaccendere i fari sull’argomento e quindi aprire una breccia nelle coscienze soprattutto delle nuove generazioni”.

Nonostante il numero delle donazioni e dei trapianti d’organo sia in aumento anche in Italia, le liste d’attesa restano lunghe: a fine 2014 i pazienti italiani ancora in attesa di trapianto erano 8.758 (fonte: Ministero della Salute) e le stime europee riferiscono che 12 persone muoiono ogni giorno aspettando un trapianto (fonte: Eurotransplant International Foundation). In Puglia, l’anno scorso, si è registrata una media di 10,6 donatori effettivi per milione di popolazione (pmp), un dato decisamente inferiore rispetto ad altre regioni italiane, mentre le opposizioni alla donazione sono state pari al 43,1% (contro una media italiana del 31%). Una maggiore sensibilizzazione sul tema si rende dunque necessaria per tentare di salvare altre vite umane, quanto meno “per accrescere la cultura della vita e per smetterla di considerare il corpo come una proprietà privata – aggiunge la nota di presentazione della Caritas Foggia alla giornata – da cui non ci si può staccare, nemmeno dopo la morte”.
Obiettivo di Donare per Vivere è dunque sensibilizzare al valore della donazione coinvolgendo anche il mondo della scuola e dell’università, affinché ciascuno possa acquisire strumenti conoscitivi utili a maturare una scelta consapevole in merito all’espressione di volontà rispetto alla donazione. L’iniziativa è stata organizzata con il patrocinio del Comune di Foggia, dell’Associazione nazionale dializzati e trapiantati e della Caritas. All’incontro – sempre nella sessione pomeridiana – prenderanno parte anche i Giuseppe Carrieri e Giuseppe Grandaliano del Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche dell’Università di Foggia, autori della scoperta del marcatore tumorale Pentraxina 3 che consente la diagnosi precoce dei tumori della prostata. “La donazione è un evento innanzi tutto culturale – argomentano Carrieri e Grandaliano – nel senso che attiene alla cultura della vita e all’amore verso il prossimo, ma noi medici e ricercatori possiamo fare molto per introdurre scientificamente degli elementi e delle nozioni che vanno nella direzione della donazione, della continuazione della vita. Questo incontro, prima con le scuole poi con la città, servirà innanzi tutto a ricordare i grandi sforzi compiuti dal territorio in questo senso, con prelievi multi organo effettuati agli Ospedali Riuniti di Foggia anche più volte all’anno: quindi, dati alla mano, faremo il punto su quanto fatto e su quanto è necessario che venga fatto per riportare il valore della vita al centro di ogni dibattito umano, scientifico e culturale”.