La terra ai giovani pugliesi rischia di arenarsi per le logiche politiche della campagna elettorale. Da una parte, infatti, ci sono i fautori della legge regionale specifica, Michele Losappio e Pino Lonigro di SeL; dall’altra, l’assessore al Bilancio ed al Demanio Leonardo Di Gioia, alle prese con la necessità di ritagliarsi un posto al sole in via Capruzzi per il post Nichi Vendola. Il tema è sentito, perché dopo la ricognizione dei terreni di proprietà della Regione Puglia, gli appezzamenti verranno destinati in conduzione ai giovani che vorranno dedicarsi all’agricoltura.
Un sostegno decisivo, per combattere la piaga della disoccupazione giovanile in uno dei settori che continua a far registrare numeri importanti in tempo di crisi. Solo che una nota del servizio Demanio e patrimonio di qualche giorno fa ha fatto scatenare il caos: “A seguito delle numerose richieste pervenute ed al fine di evitare spiacevoli fraintendimenti, si rende opportuno chiarire taluni aspetti relativi alla procedura di affidamento in concessione dei suoli di cui alla legge regionale numero 26 del 2014. La procedura per l’affidamento in concessione dei suoli ad uso agricolo è disciplinata dal Regolamento Regionale numero 23 del 2011. L’interessato può presentare domanda – da consegnare a mano o a mezzo raccomandata – all’Ufficio Parco Tratturi di Foggia (sito in P.zza Cavour 23, Palazzo Uffici Statali, 71100 – Foggia), se trattasi di suolo tratturale, ovvero all’Ufficio Patrimonio e Archivi di Bari (sito in via G. Gentile 52, 70126 – Bari), in tutti gli altri casi, utilizzando il format scaricabile di seguito”. Prima di precisare che, alla scadenza, “si procederà alla formalizzazione dell’atto concessorio con predisposizione e notifica della relativa determinazione dirigenziale. In caso di presentazione di domande concorrenti si procederà all’indizione di una gara con offerta al rialzo”. Apriti cielo.
Leo Di Gioia, sentito il servizio regionale, sostiene la bontà della procedura: “È un atto dei dirigenti che fa riferimento a una legge precedente per la quale è possibile raccogliere le istanze di chi ha interesse. Io non capisco l’accusa di Lonigro e Losappio, soprattutto quando sostengono che bisognava informare la commissione. In ogni caso non avrei nessun problema ad emanare bandi pubblici. Il problema, adesso, è quello di far coesistere senza conflitti, due leggi regionali diverse”. Ma Lonigro attacca: “È un evidente cortocircuito, non voglio pensare che qualcuno abbia fatto un salto in avanti politico – dichiara a l’Immediato -. Il Demanio utilizza un regolamento generale, senza tenere in considerazione la legge specifica di riferimento per i suoli agricoli. Non si possono assegnare così i terreni: serve un bando pubblico”. Per di più, i terreni censiti finora sarebbero la minima parte: “Hanno preso in considerazione solo i terreni che rispondono al demanio, poche decine di ettari in Puglia, peraltro molto frammentati – continua Lonigro -. Manca tutto l’altro pezzo della ricognizione, quello dell’assessorato all’Agricoltura e dei fondi ex Ersap”. Per questo, con il collega Losappio, ha diramato una nota dettagliata sulle “distrazioni” dell’assessorato guidato da Di Gioia: “In qualità di presentatori della legge 26 del 2014 finalizzata a favorire l’accesso dei giovani in agricoltura ed il contrasto all’abbandono dei suoli agricoli avevamo salutato favorevolmente l’iniziativa dell’assessorato che gestisce il Demanio regionale concretizzatasi nella presentazione di un elenco dei terreni da mettere a disposizione degli interessati. Oggi siamo meno entusiasti perché ci sembra che il Servizio Demanio e Patrimonio stia procedendo ignorando il dispositivo di legge. L’articolo 3 della legge regionale stabilisce infatti che ‘gli elenchi degli immobili individuati…unitamente allo schema di avviso pubblico sono approvati dalla Giunta regionale sentita la commissione consiliare competente’. Questo passaggio è dunque preliminare all’attivazione del Servizio e delle strutture regionali competenti che provvederanno poi alla emanazione degli avvisi pubblici. Leggiamo invece dall’Urp che il Servizio si è già movimentato (senza avviso pubblico) disponendo per gli interessati la facoltà di presentare domanda con le relative certificazioni. Insomma – concludono – sembra ‘saltato’ il dispositivo dell’articolo 3 della legge. Chiediamo pertanto all’asssessore al Demanio un intervento immediato volto a ripristinarlo e a chiarire agli interessati ed agli uffici le corrette procedure”.