Savino ha 27 anni, è affetto da Sla ma nessun medico gli ha prescritto la cannabis. Per avere informazioni si è rivolto alle associazioni che da anni combattono per potenziare la legge: in Puglia il primo estensore è il consigliere regionale del Pd Sergio Blasi. Ma costa 16 euro al grammo in farmacia, “dovrei spendere 4mila euro al mese per averla”, ha continuato Savino. Fino a qualche anno fa parlava con chiarezza, ora tutte le sue capacità autonome sono diminuite. In una sala di palazzo Dogana gremita, tre associazioni (La pianTiamo, Cannabis social club, Maria Teresa di Lascia e Vivi la vita Onlus) hanno discusso con rappresentanti della sanità locale della legge sulla cannabis, dei costi e dell’importazione dall’Olanda.
I costi dall’Olanda e in Italia
L’Italia pagava il Bedrocan quando lo importava dall’estero 8-9 euro, ora che lo produce in casa lo paga 16 euro. In casa, cioè in Puglia e in alcune altre regioni dove la copertura di legge esiste, anche se incompleta perché non tutte le malattie si trovano nell’elenco. Questo uno dei motivi dell’incontro con l’assessore Pentassuglia (assente per impegni), Attilio Manfrini (dg Asl), Salvatore Onorati (Ordine dei medici), la deputata Rita Bernardini e Sergio Blasi. In sala anche il consigliere regionale Pino Lonigro: “Ci sono mondi che ci sfuggono con tanti problemi, è bene conoscerli”, ha detto prima di iniziare dalle poltrone della platea.
“Attivare un progetto con linee guida”
Norberto Guerriero è il presidente dell’associazione Maria Teresa Di Lascia. In questi anni i convegni hanno richiesto luoghi di incontro sempre più ampi, dal Museo civico- fa sapere Maria Rosaria Lo Muzio, una delle attiviste più fedeli negli anni- fino a palazzo Dogana, “segno che dei passi avanti sono stato compiuti”. “La Puglia ha due leggi, una di accesso e una per la coltivazione, chiediamo a Manfrini e Pentassuglia di attivare un progetto con delle linee guida per accedere alla cannabis terapeutica”. La legge prevedeva una fase informativa “ma la Regione non ha fatto nulla e permangono delle difficoltà: chi si espone a venderla se non è coperto dalla legge?”. Che infatti non è finanziata ed è rimasta sulla carta. Insomma andrebbe rivista, andrebbero aumentate le patologie curabili, andrebbero sensibilizzati i medici di base che “non la prescrivono” per timore, anche, di essere fuori dalla legalità.
“Manca una legge nazionale e ogni regione va avanti un po’ per conto suo, la Puglia è all’avanguardia”, ha detto Lo Muzio.
Pare, secondo Alessio Mercurio, ricercatore dell’università di Lecce e Roma, che ci sia una sorta di ostracismo delle case farmaceutiche, “studi ancora limitati”, “dati statistici non esaustivi”, dicono, contestati dal medico.
Coltivazione nell’istituto militare di Firenze
C’è poi in ballo un’altra lotta che ha fatto andare su tutte le furie i rappresentanti delle associazioni. Un accordo nazionale per coltivare cannabis presso l’istituto farmaceutico militare di Firenze è stato stilato con il ministro della Difesa e della Salute, anche per questo le associazioni pugliesi, che da tempo reclamano la coltivazione, si ribellano e intendono accelerare il progetto di formazione e informazione per colmare le carenze legislative. Secondo gli organizzatori “la Puglia è all’avanguardia: cosa c’entra Firenze, è qui che è cominciato tutto, in questa Regione”.
Onorati: “Disponibile al dialogo”
Alcune slide hanno spiegato i modi di assunzione, dallo spinello alla pipa alla sigarette o anche attraverso tisane o biscotti. Disponibilità del presidente dell’ordine dei medici Onorati: “Cannabis è una parola suggestiva ma dobbiamo uscire dalle suggestioni e parlare di legalizzazione e del suo uso a fini terapeutici. La Regione Puglia ha fatto il suo, la Asl è disponibile e lo sono anch’io per la formazione e l’informazione. Vogliamo incontrarci e fare qualcosa insieme?”. Poco prima, un piccolo battibecco tra lui e Mercurio sui medici, sulla qualità delle lauree, sulle battaglie “solitarie” di alcuni prescrittori: “Se c’è qualcuno in sala che prescrive il farmaco me lo faccia sapere o venga dopo al banchetto”, aveva detto provocatoriamente un rappresentante delle associazioni. Onorati, in ogni caso, ha mostrato disponibilità.
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