Un congresso di Sel sarebbe “auspicabile” ma è in fase di decisione, il tesseramento 2014 si è concluso con oltre 500 iscritti in Capitanata, agli inizi di febbraio un’assemblea guidata dal nuovo segretario Ciccio Ferrarese discuterà la svolta del partito di Vendola per le regionali, ovvero come denominare e con quale simbolo contrassegnate la lista ispirata a Stefàno che ci si prepara a comporre, ratifica che deve passare dagli organi dirigenti. Ma l’imperativo al momento è un altro, non disperdere il 32% conseguito alle primarie dal senatore- pare esclusa la possibilità che una lista porti il suo nome- “allargare la piattaforma”, dice il segretario provinciale Domenico Rizzi, contrario alle “larghe intese e alle alleanze volute da Emiliano” e deciso, con il suo gruppo, a “ricondurre nel proprio alveo il centrosinistra”.
Riunire associazioni, civatiani indomiti, portatori di voti a Minervini (10% alle primarie), ecco l’impegno principale di questi mesi mentre arriva il “no” sicuro di Vendola per una sua eventuale corsa in via Capruzzi.
La tristezza dei “delusi” di Sel
L’onda greca esalta la sinistra, e il capogruppo di Sel in consiglio regionale Michele Losappio salutava con “Kalimera” in una nota del consiglio l’altro giorno. Vanno distinti i due piani, quello del fermento per la competizione elettorale di maggio- variegate alleanze? Noi ci distinguiamo, questo più o meno il ragionamento- e la situazione di un partito che a Foggia non ha circoli di riferimento e perde iscritti (ma anche il Pd non scherza, San Severo quest’anno ha toccato il punto più basso per numero di tessere, sotto i 300, qualche anno fa si arrivava oltre i 500). “Colpa dei personalismi, Sel muore a poco a poco, molti compagni sono andati via, non c’è stata la volontà di fare un partito inclusivo, che tristezza se vediamo quello che capita da altre parti”. E’ Michele Del Carmine a raccontarlo, tuta blu della Sofim ed ex componente della segreteria.
Possibili nomi nella lista Stefàno: Gerardo Valentino e Antonio Angelillis

In ogni caso attorno a Dario Stefàno la Puglia che “non vuole disperdere dieci anni di governo Vendola” concentra le sue forza e tiene vive le aspettative, cioè riportare in consiglio regionale rappresentanti di quell’area. In corsa Pino Lonigro, 6mila preferenze nel 2010 nella lista di Sel cui però non è iscritto. In Capitanata ha fondato Socialismo Dauno, distinto dai socialisti di Emiliano che- va precisato- non avranno un loro elenco ma si inseriranno nella lista del candidato governatore, uno per ogni provincia (l’ex assessore comunale Angelo Benvenuto è fra i prescelti della Capitanata).
Critico con Emiliano: “Non ha ancora un avversario nel centrodestra, per questo se la prende con Vendola scordando che gli assessori del Pd sono stati al governo”. Da Cagnano Varano potrebbe riprovarci Giuseppe Di Pumpo, cardiologo, subentrato ad Arcangelo Sannicandro divenuto parlamentare, si fa il nome di Anna Nuzziello, consigliere regionale uscente, di Antonio Angelillis, ex consigliere provinciale di Manfredonia e di Gerardo Valentino, un nome storico della sinistra a Cerignola.