Non sono candidato a sindaco, ma non dimentico la mia città. Salvatore Tatarella ha scelto la formula della lettera aperta indirizzata ai suoi concittadini per precisare alcuni punti e per spiegare il suo allontanamento dalla politica attiva.
Questo il testo della lettera di Tatarella.
“Carissimi concittadini,
negli ultimi tempi ho ricevuto molte cortesi pressioni, di esponenti politici, semplici cittadini, professionisti e imprenditori, affinché accettassi di candidarmi nuovamente a Sindaco della nostra Città. Ancor più recentemente alcune notizie di stampa hanno ipotizzato tale possibilità, abbandonandosi a congetture destituite di ogni fondamento. Ciò mi ha indotto a rendere esplicita e pubblica una mia decisione, già nota a quanti mi hanno personalmente interpellato.
Non nascondo che gli insistenti inviti a candidarmi, accompagnati sempre da lusinghieri e spesso esagerati apprezzamenti alla precedente mia amministrazione, mi hanno sinceramente commosso, gratificato e, in qualche modo, rinfrancato da precedenti amare delusioni. Ho ringraziato vivamente ognuno degli interlocutori per la considerazione e, in alcuni casi, per il sincero affetto manifestatimi, ma, nel contempo, ho sempre espresso a tutti, con chiarezza e fermezza, la mia assoluta indisponibilità, senza mai far intravedere una pur minima possibilità di ripensamento.
Non sono un ingrato. Non ho dimenticato e non dimenticherò mai la Città che mi ha dato i natali e le tante straordinarie soddisfazioni che mi ha riservato. Conserverò sempre nel mio cuore la stima e l’affetto di tanti comuni cittadini, insieme al ricordo della mia stagione di Sindaco, delle numerose opere pubbliche eseguite, delle tante manifestazioni e iniziative organizzate o solo avviate, dei grandi sogni irrealizzati, insieme agli obiettivi mancati, del convinto sostegno della collettività cittadina e infine, non per ultima, della preziosa collaborazione di tutti gli Assessori, che mi hanno accompagnato in quegli anni, prima fra tutti la compianta prof. Rossella Rinaldi, che ha lasciato una traccia assai significativa nel campo della cultura.
Da almeno due anni avevo deciso di non riproporre più la mia candidatura al Parlamento europeo. Impegno che ho mantenuto e che intendo confermare, ora e sempre, per qualsiasi altro tipo di competizione elettorale. Non abbandono la politica, che è una mia antica passione e quasi una scelta di vita, ma di partiti e competizioni elettorali non voglio più occuparmi. Il mio tempo politico è passato e non mi ritengo un uomo per tutte le stagioni. Le ragioni di questa scelta sono riportate a retro e sono tratte dalla introduzione di un mio libro che raccoglie l’attività politica e parlamentare svolta negli ultimi cinque anni. È in distribuzione gratuita e chiunque lo voglia avere, può farne richiesta al seguente indirizzo email: [email protected]
Nessuno me ne voglia per questa scelta, né alcuno la intenda come una diserzione o un tradimento. Già in passato, assai ingenerosamente, mi è stata rivolta tale accusa, che non teneva in alcun conto, né il drammatico evento luttuoso che aveva colpito la mia famiglia e la comunità politica di An, né i miei doveri di dirigente politico. Potrei dire, come allora e senza tema di smentita, che “ho già dato”, e che l’ho fatto in tempi ben più difficili. Mi limito, invece, ad osservare che si può continuare a far politica e a servire la propria città anche in altri modi e senza bisogno di rivestire necessariamente una carica pubblica. Lo dimostrano, proprio in queste settimane, alcune idee e proposte culturali ( la progettazione della “piazza della cultura”, il gemellaggio teatrale con Napoli e Altamura nel nome di Mercadante, il Parco Archeologico di Salapia, l’associazione di scopo per il polo mussale di Torre Alemanna, Canosa, Herdonia e Ascoli Satriano, la Tenda della Solidarietà per le mense dei poveri, le Borse di studio Giuseppe Tatarella per gli studenti meritevoli, il rinnovato interessamento al funzionamento dell’Interporto, etc. ) che, a nome della Fondazione Giuseppe Tatarella, ho già avuto il piacere di proporre all’Amministrazione comunale. Su questo terreno, eminentemente sociale e culturale, fatto di proposte, progetti ed obiettivi concreti, metto a disposizione la mia esperienza, le tante relazioni costruite in questi anni e il mio impegno disinteressato e gratuito, che offro alla mia Città e ai suoi Amministratori di oggi e, se lo vorranno, di domani”.