Passate le primarie, il tema dominante rimane quello delle nomine dei nuovi manager della sanità pugliese. I vertici di ospedali e Asl cambieranno nelle prossime settimane. “Prima di Natale”, riferiscono fonti vicine all’assessore regionale Donato Pentassuglia. Del resto, Nichi Vendola ha già in mente il nuovo scacchiere, a maggior ragione dopo il superamento dei ricorsi per le graduatorie degli idonei all’incarico di direttore generale. Michele Emiliano sa che non sarà per nulla facile scardinare 10 anni di governo imperniati proprio sul tema che assorbe l’80 per cento del bilancio e che ha garantito al leader di Sel l’elezione per ben due volte.
“Su questo tema Vendola è particolarmente attento – afferma il segretario regionale del Pd a l’Immediato -, non sembra avere alcuna intenzione di dialogare con nessuno sulle scelte. Non mi ha ancora chiamato, ma se dovesse decidere di farlo, sarei ben lieto di dialogare con lui”. Un modo per dire che il governatore uscente non cederà un centimetro sul vero perimetro di controllo del potere politico. Pentassuglia, durante l’ultimo incontro a Bari con gli attuali dg delle Asl, è stato chiaro: “Procedete con l’ordinaria amministrazione, fino alle nuove disposizioni”. Stop a qualsiasi decisione di politica aziendale sino alle nuove nomine.

Se il quadro nelle altre province pugliesi sembra essere ben delineato, a Foggia la situazione è particolarmente controversa. Sul solco della continuità con l’attuale commissario Tommaso Moretti (nella foto in alto con il governatore), amore eterno di Vendola, la decisione andrebbe verso l’attuale direttore amministrativo, Michele Ametta. Uno che è in “continuità” con il tracciato segnato dal manager di Monopoli, parte del “blocco di Torremaggiore” già ampiamente sponsorizzato con il predecessore Gaetano Fuiano, “il manager ideale per via Pinto” secondo le parole dello stesso Moretti. A Piazza della Libertà, invece, Attilio Manfrini è certo di restare in sella sino alla prossima scadenza elettorale (anche se le voci dal Lungomare Nazario Sauro dicono tutt’altro). “Non mi è arrivato alcun messaggio diverso dalla garanzia di mantenere l’incarico sino alla naturale scadenza – ammette a l’Immediato -, in ogni, se dovessero decidere diversamente a Bari, non farei alcun ricorso, anzi preparerei una lettera di ringraziamento. Fatto sta che negli ultimi tempi circolano voci infondate, secondo le quali il mio incarico dovrebbe decadere per il limite d’età raggiunto. Ma non è così per le figure apicali, visto che anche quando mi nominarono ero fuori da questa presunta soglia…”.
In consiglio regionale c’è fermento. A criticare l'”intervento tardivo” di Pentassuglia è il consigliere di Forza Italia Ignazio Zullo: “L’azione dell’assessore Pentassuglia di richiamo dei direttori generali scaduti sugli atti illegittimi adottati nell’ultimo mese è encomiabile, ma certamente tardiva e non sufficiente: i direttori generali, per scadenza contrattuale, non hanno titolo per operare e producono atti nulli, forieri di contenziosi con grave pregiudizio economico per le imprese e per la Regione, mentre la collettività continua ad essere tartassata dalle tasse”. Prima di precisare: “La legge regionale prevede che, alla scadenza del contratto, le funzioni dei direttori generali delle Asl siano assunte ed esercitate dai direttori amministrativi. Questo non si è verificato e qualcuno sta ancora esercitando poteri in modo illegittimo e spregiudicato. Giorni fa, in una conferenza stampa, abbiamo sollevato la questione manifestando la necessità di una valutazione di tutti gli atti adottati dalle direzioni generali, per portare quelli sospetti all’attenzione delle autorità giudiziarie competenti. Ora che ne ha preso atto anche l’assessore Pentassuglia, il compito tocca a lui e ai dirigenti del suo assessorato, che in questo sono favoriti per la diretta ed incisiva interlocuzione con i presidenti dei collegi dei sindaci. Se sinora il centrosinistra ha ritenuto di mantenere in carica i dg per le primarie – conclude – ora che queste si sono svolte, ha il dovere di restituire credibilità e funzionalità alle istituzioni”.
La scadenza della “fase transitoria” di 45 giorni (dal contratto del primo manager scaduto) prevista per legge scade il 16 dicembre. Prima di quella data si sapranno i nomi individuati dalla Giunta regionale. L’idea a questo punto è quella dell'”allineamento” delle nomine, per permettere ai nuovi manager di “ambientarsi” nelle nuove aziende – con poteri quasi commissariali – fino alle Regionali 2015. Dopodiché, con la nuova Giunta, potranno già iniziare a dare nuovamente un impulso politico sulle Asl e gli Ospedali. Sul punto, Lanzillotta del Nuovo Centrodestra ha già messo in guardia i manager: “I Direttori Generali delle Asl, richiamati ufficialmente – e opportunamente – dall’Assessore alle Politiche per la Salute Donato Pentassuglia per gli atti compiuti in scadenza di mandato e a mandato scaduto, non rientranti quindi nell’ordinaria amministrazione, devono ricordarsi di essere dei professionisti che esercitano fino all’ultimo giorno un ruolo delicato e di grande responsabilità, e gestiscono cospicue risorse pubbliche nell’interesse della comunità. E anche se siamo ormai arrivati a fine stagione (dopo aver in pratica saltato la verifica di metà mandato, pur prevista dalla legge) – continua -, e in ogni fine stagione che si rispetti arrivano i saldi, non può essere tollerato alcun assalto alla diligenza pubblica, e nessun comportamento che imiti quello dei turisti improvvisati che prima di andare via dall’hotel, fanno incetta di oggetti non di loro proprietà ma alla loro portata. Per questo auspichiamo nel buon senso e nella piena consapevolezza dei propri doveri e dei propri compiti da parte di tutti gli attori istituzionali coinvolti, e in atti di autotutela che revochino provvedimenti discutibili o palesemente illegittimi, per rispetto della legalità e dei cittadini pugliesi e dei loro sacrifici in anni durissimi, che non possono consentire nemmeno un ulteriore euro di spreco ingiustificato e ingiustificabile”.