“Il celiaco potrà mangiare un cornetto da un euro piuttosto che spenderne cinque”. Questo è soltanto uno dei vantaggi garantiti dalla scoperta del “glutine modificato”. L’impresa made in Foggia che ha attirato l’attenzione persino degli Stati Uniti (leggi), è stata presentata stamattina in occasione della partnership con il Gruppo Casillo di Corato, leader mondiale nell’acquisto, trasformazione e commercializzazione del grano. In conferenza stampa il rettore Maurizio Ricci dell’UniFg, la ricercatrice del brevetto Carmela Lamacchia e Pasquale Casillo, presidente del gruppo.
Ma perchè Casillo? Per due motivi sostanziali. “Innanzitutto – ha detto Ricci -, perchè è un gruppo locale, poi perchè ha una dimensione internazionale”. I verdoni messi sul piatto dal gruppo coratino non sono pochi. Ben 800mila euro con cui UniFg provvederà al completamento delle fasi sperimentali da condurre in laboratorio. A breve saranno avviati i test che ultimeranno il quadro delle informazioni scientifiche in possesso della Lamacchia, eseguiti alla Reading University nel Regno Unito. Casillo non ha dubbi: “Questa è una sfida culturale e industriale alla quale riteniamo di poter dare un grande contributo in fase di industrializzazione della scoperta. Abbiamo creduto nella ricerca fin dall’inizio. Oggi non conta essere i migliori ma essere gli unici. E questa ricerca è unica perchè rivoluzionaria”.
Quella della Casillo Group è una delle donazioni più generose mai elargite in Europa per valorizzare una ricerca scientifica. L’accordo si inserisce in un articolato piano di valorizzazione che prevede la creazione di uno spin-off accademico denominato “New Gluten World”.
Cos’è il Gluten friendly
Il Gluten friendly (gluten amichevole perchè non dannoso per i celiaci) rappresenta un’invenzione candidata a rivoluzionare il paradigma scientifico seguito finora per consentire ai celiaci di consumare prodotti a base di farina. Carmela Lamacchia avvierà nei prossimi mesi una serie di test (in vitro e poi in vivo, ovvero testando la reazione su esseri umani) con la Reading University per completare la fase sperimentale e consentire l’eventuale applicazione industriale del processo di detossificazione. “Ho scelto la Reading perchè lì insegna il mio maestro. Credo anche che mi serva un po’ di discrezione dopo il tanto clamore suscitato da questa scoperta”. Con questo metodo verranno modificate le proteine del glutine che subiranno cambiamenti tali da non scatenare la cosiddetta “cascata infiammatoria” meglio nota come “intolleranza”.
L’accordo
UniFg, squadra di ricerca e Casillo Group vanno verso la costituzione di una start up nella quale saranno stabiliti tutti i termini della partnership, le quote societarie e quant’altro. “Sarà stipulato un accordo nell’immediato futuro”, ha fatto sapere Ricci. La Casillo Group l’ha spuntata su altre aziende interessate al brevetto. “Erano in corsa un buon numero di imprese ma non abbiamo avuto dubbi sulla nostra scelta”.
Le prime prove industriali
Il primo impasto finalizzato alla produzione di pane ha dato esito positivo. Nessuna eccezione sollevata. “Potremo commercializzare questa invenzione al più presto vincendo coi fatti e con le prove scientifiche ogni tipo di ritrosia, di ragionevole dubbio e ogni cautela dettata dalle più o meno fallimentari esperienze precedenti alle nostre”, ha spiegato Carmela Lamacchia.
Mongiello: “Eccezionale investimento finanziario”
“Gluten friendly è un modello di relazione tra ricerca e impresa per migliorare la qualità della produzione, aprire nuovi spazi di mercato e soddisfare l’esigenza di un numero crescente di consumatori. Il tutto made in Puglia”. Lo ha affermato Colomba Mongiello, vice presidente della Commissione d’inchiesta sulla contraffazione e componente della Commissione Agricoltura della Camera, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione dell’accordo tra l’Università di Foggia e il Gruppo Casillo per la produzione industriale di pasta priva di glutine.
“L’eccezionalità della scoperta foggiana viene premiata da un altrettanto eccezionale investimento finanziario, tale da realizzare il più grande spin off agroalimentare d’Europa basato su un brevetto – continua Mongiello – Una sinergia che rivitalizza, innovandola, la vocazione cerealicola del Tavoliere.
Al patrimonio di sapienza produttiva oggi si aggiunge quello di conoscenza scientifica garantito dai ricercatori dell’Ateneo che hanno caparbiamente perseguito il loro percorso di crescita in un ambiente accademico accogliente e fecondo.
Il risultato è una soluzione radicalmente positiva al problema della celiachia – conclude Colomba Mongiello – che presto passerà dalle provette dei laboratori agli scaffali dei supermercati migliorando la qualità della vita a milioni di persone e rafforzando il valore commerciale del marchio Made in Italy”.