La Puglia fa un altro passo in avanti per l’utilizzo della cannabis ad uso medico. La terza commissione (Sanità) della Regione, presieduta da Dino Marino, ha approvato all’unanimità la proposta di legge sulla produzione di cannabis da destinare a fini terapeutici. La proposta prevede che la Regione Puglia possa sperimentare progetti pilota, in collaborazione con lo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze o con altri soggetti autorizzati, per produrre medicinali cannabinoidi. La Regione potrà inoltre attivare partnership di ricerca e valutazione con Università di Puglia, associazioni degli utenti ed altri soggetti portatori di interesse o di competenze specifiche. Infine, per ridurre le spese relative all’acquisto e alla preparazione di medicinali cannabinoidi, la Giunta regionale verificherà, entro 3 mesi dall’entrata in vigore della legge, la possibilità di centralizzare acquisti, stoccaggio e distribuzione alle farmacie ospedaliere abilitate, avvalendosi di strutture regionali.
L’uso medico della cannabis e dei suoi componenti (cannabinoidi) ha una storia secolare, condivisa da molte culture del mondo. Nella medicina moderna, l’approccio utilizzato è quello dell’utilizzo di farmaci a base di fitocannabinoidi o di cannabinoidi sintetici, piuttosto che la combustione o l’inalazione. Difatti, con la proibizione della pianta, l’utilizzo della sostanza è calato notevolmente, soprattutto negli ultimi 60 anni. Ma negli ultimi tempi sta tornando in auge soprattutto nel trattamento di alcune patologie, per esempio per ridurre la nausea dovuta alla chemioterapia, ai malati di Aids, oppure per contenere il dolore e la spasticità muscolare.