“In questi anni del governo Giannatempo non abbiamo avuto neanche un assessorato alle politiche giovanili. È vergognoso. Questi amministratori se ne fregano della microcriminalità che esplode, della crescente disoccupazione, dell’assenza di spazi di crescita culturale”, l’affondo del segretario dei Giovani democratici di Cerignola, Daniele Dalessandro, in occasione dell’incontro di presentazione del bando “Garanzia Giovani” di ieri sera, nella villa comunale. Pd e Gd cerignolani hanno organizzato un’iniziativa pubblica di promozione del piano nazionale rivolto ai cosiddetti Neet (Not in Education, Employment or Training), giovani di età compresa tra 15 ed i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in nessun percorso formativo, ai quali vengono offerte opportunità di reddito e formazione, tramite attività di orientamento, tirocini, servizio civile, sostegno all’autoimpiego, mobilità professionale transnazionale e territoriale.
Un’occasione per informare la platea dei destinatari dell’intervento e allo stesso tempo uno spazio di riflessione sulla realtà giovanile locale, tradita dalle promesse delle linee programmatiche del governo giannatempiano. “Noi crediamo che il tema del lavoro debba meritare attenzioni. La rete wi-fi in piazza è utile, ma viene prima qualcos’altro. Lasciamo ad altre organizzazioni politiche queste preoccupazioni”, ha esordito il giovane Dalessandro, introducendo la serata che ha visto ospiti il ventenne vicepresidente piddino del Consiglio comunale di Monte Sant’Angelo, Giovanni Vergura, e il neoparlamentare europeo Elena Gentile, dal primo luglio ex assessore regionale al Welfare e Salute.
“Tanti amici, tanti giovani, anche a Cerignola, sono dei neet”. È pensando a loro che è stata promossa l’iniziativa di ieri, organizzata da giovani per i giovani. “Ho 32 anni e non sarei stato considerato ancora giovane qualche tempo fa. Prima, a 30anni ci si era già costruiti una famiglia, e invece anch’io, precario della ricerca e delle pubbliche amministrazioni, sono uno di quelli che deve riconquistarsi il diritto al lavoro”. È la personale esperienza del segretario cittadino del Pd Tommaso Sgarro, convinto che per la crescita socio-economica l’imperativo d’obbligo sia “riempire gli spazi culturali della città”. Non sono molti gli spazi pubblici per i giovani, anzi, ce n’è uno solo, è Dalessandro a precisarlo, il laboratorio urbano “ExOpera”. Altre “grandi iniziative di privati, dal basso, sono il laboratorio sociale Resurb, i concerti di Detoma La Luna e Calici nel Borgo antico”, nell’elenco del segretario Gd che distrattamente dimentica la Fiera del Libro e dell’Editoria. Quello che manca, a suo dire, è una regia sapiente, capace di riappropriarsi dei tanti spazi pubblici in disuso, dall’ex liceo classico all’ex carcere, ideali per accogliere la creatività giovanile. “Dobbiamo lavorare affinché la prossima amministrazione comunale, guidata da noi, abbia come faro le politiche giovanili”.
Un impegno, quello di rappresentare le istanze della fetta di cittadinanza che assicura il futuro delle comunità, che il giovane Vergura vive in prima linea nei banchi del Consiglio comunale montanaro, senza risparmiarsi e senza sconti. È stato vittima di atti intimidatori per aver coraggiosamente denunciato la criminalità e il malaffare nella sua città, e ha raccontato delle difficoltà, da studente di Giurisprudenza a Bari, di coniugare l’impegno civico e politico con la vita privata, dello sforzo di imporsi per le competenze dimostrate e non per il giovanilismo sbandierato. “Potremmo sventolare, le nostre carte d’identità, dal momento che negli ultimi tempi, il requisito per fare politica sembra l’essere giovani. La caratteristica che bisogna avere è la capacità di analizzare le carte, studiare per andare preparati alle sedute consiliari. Spero che i giovani che si impegnano in politica abbiano questa pretesa, per non sostituire ai vecchi giovani arroganti e incompetenti”.
Giovani sì, ma competenti e formati. Il sostegno alla formazione è una delle linee d’azione del piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile, con finanziamenti per i Paesi membri con tassi di disoccupazione superiori al 25% (per l’Italia si prevedono finanziamenti per 1,5 miliardi di euro). La ripartizione delle risorse assegna alla Puglia un fondo di circa 120 milioni di euro, che il governo regionale ha a sua volta suddiviso a sostegno di sei misure complementari rispetto a quelle previste a livello nazionale (Principi attivi, Neet, Scuola Bollenti Spiriti, Nidi, Staffetta generazionale, accordo con Finmeccanica).
“Il mercato del lavoro richiede grande qualificazione. Se non si è formati si è fuori dal circuito di competenze specialistiche, e questo bando può essere l’occasione per risvegliare nuovi protagonismi nei nostri ragazzi e ragazze”. Le opportunità ci sono, gli strumenti anche, ha osservato nelle conclusioni l’eurodeputato cerignolano. Ha puntato il dito contro le “imprese refrattarie a raccogliere le sfide”, solidarizzando con gli imprenditori che lamentano inefficienze e vessazioni nell’aggrovigliata matassa della legislatura italiana. “Da lunedì sarò libera dagli impegni regionali e potrò dedicarmi a costruire la connessione più efficace col sistema d’impresa. La più grande riforma che dobbiamo costruire -ha continuato la Gentile- è quella della semplificazione. Incontro decine di imprenditori che si perdono in questo groviglio burocratico. Dobbiamo scrivere regole più semplici e accessibili, lavorare per abbattere il costo del lavoro, esageratamente elevato in questo Paese in cui l’imprenditore si trova quasi costretto a violare la legge e pasticciare”. Per aderire a Garanzia Giovani occorre registrarsi al portale www.sistema.puglia.it. Dopo l’iscrizione, saranno i Centri per l’Impiego a gestire la fase dei colloqui.