
L’emergenza sangue in Puglia comincia a creare situazioni allarmanti. A Brindisi, per esempio, l’ospedale “Perrino” si è bloccato: “Invitiamo tutti i donatori – scrive in una nota l’Asl – a presentarsi presso il centro trasfusionale – dalle 8 alle 12 tutti i giorni (domenica esclusa) per un gesto di solidarietà e civiltà”. Nei giorni scorsi avevamo raccontato i problemi in Capitanata (LEGGI). Per questo, in Regione, cominciano a levarsi le polemiche della politica. “Ero stato fin troppo facile profeta – afferma Maurizio Friolo, vicepresidente della commissione Sanità -, ma proprio per scongiurare quanto inevitabilmente sarebbe accaduto avevo presentato un’interrogazione a risposta scritta il 30 aprile scorso, dopo lo stop alla convenzione tra l’Asl Brindisi e l’Avis provinciale, e l’interruzione della raccolta di sacche ematiche presso i volontari derivante dal mancato impiego dell’autoemoteca attrezzata nei vari centri della provincia di Brindisi, annullando appuntamenti già fissati da tempo con un considerevole numero di donatori. Mentre ancora attendo una risposta dal presidente Vendola e dall’assessore Gentile, non sono stato purtroppo sorpreso dall’appello rivolto dal dottor Francesco Cucci, direttore del Dipartimento di Medicina trasfusionale dell’ospedale ‘Antonio Perrino’ di Brindisi, ai presidenti delle associazioni di volontariato che operano nell’ambito della donazione del sangue, per denunciare la preoccupante carenza ematica già in corso e sollecitare l’incremento delle chiamate dirette e l’invio di donatori presso il Servizio di Immunoematologia e Medicina trasfusionale dell’ospedale brindisino e le Unità di Raccolta fissa dei presidi di Francavilla Fontana e Ostuni”.
Friolo si dice “sconcertato per quanto sta accadendo nell’indifferenza generale”. “Dei vertici della Regione – continua il consigliere regionale -, colpevoli di una mancata programmazione ormai cronica, ma anche di chi a livello periferico sembra dimenticare che stiamo parlando di Livelli Essenziali di Assistenza, e sembra abdicare al proprio ruolo decisionale e organizzativo. E mentre si procede per tagli – era ritenuta evidentemente troppo costosa l’uscita di un’autoemoteca attrezzata che garantiva ogni volta la raccolta di centinaia e centinaia di sacche ematiche direttamente nei comuni – il paradossale risultato è che, se i volontari non risponderanno all’appello per l’impossibilità di recarsi personalmente e a proprie spese nei tre presidi indicati, si dovrà per forza procedere all’acquisto del sangue necessario a soddisfare le esigenze e il fabbisogno standard – a meno di non voler mettere a rischio tante vite umane – a costi enormemente più elevati: è necessario aggiungere altro?”. “E cosa succederà con l’arrivo dei turisti e dei mesi estivi – conclude Friolo – solitamente critici già in situazioni normali, e che rischiano di diventare drammatici alla luce di quanto si sta e soprattutto non si sta facendo a Brindisi?”.