L’elezione di Elena Gentile al Parlamento europeo e il 45, 6% registrato alle europee per il Pd di Cerignola, fa esultare il segretario cittadino Tommaso Sgarro. “Sono stati due giorni intensi quelli appena trascorsi. Ai nostri militanti e simpatizzanti serviva un risultato come questo”. Ma l’astensione nel paese del basso tavoliere è stata elevata, il 35% contro il 41% di cinque anni fa, quando non c’era comunque concomitanza con le amministrative: “Adesso l’obiettivo è allargare la platea elettorale. In termini percentuali rispetto alle precedenti europee e alle precedenti politiche il Pd ha raddoppiato il risultato”. L’anno prossimo si tengono le comunali, e ovviamente Sgarro ci pensa: “Ma in vista delle elezioni comunali dobbiamo puntare a mobilitare quell’elettorato che ha deciso di non recarsi alle urne domenica, pur nel fisiologico calo dell’affluenza alle europee e in una tornata elettorale che per la prima volta si svolgeva solo di domenica. Questo elettorato va riappassionato alla politica”.
Si augura che l’effetto Renzi tocchi anche Cerignola “attraverso il ritrovato entusiasmo dei nostri militanti, attraverso un programma di governo chiaro per questa città e il coinvolgimento delle donne e degli uomini giusti per andare ad animarlo, si può creare un fronte ampio per un forte patto sociale che serva a far ripartire Cerignola. Su questo abbiamo cominciato a lavorare negli scorsi mesi, su questo lavoreremo con ancora più forza e convinzione a partire da oggi”. In fine l’appello accorato: “C’è voglia di un partito forte in città, che sia punto di riferimento e capace di tirare fuori dall’isolamento la nostra comunità”.
Al lavoro per un Pd sempre più partecipato e attento alle problematiche di genere anche la Conferenza delle donne democratiche di Capitanata. “Stiamo raccogliendo i dati e le esperienze vissute dalle donne democratiche candidate nei vari comuni. L’analisi sull’efficacia del meccanismo della doppia preferenza di genere in questa tornata elettorale potrà essere compiuta solo dopo i ballottaggi”.
Ma lanciano comunque il loro invito ai sindaci nuovi eletti “tutti uomini”: “Chiamate le donne nelle vostre giunte, le più competenti per settore, quelle che si sono spese di più, pur non raggiungendo l’obiettivo del consiglio comunale. Competenza, generosità, motivazione siano i criteri da voi utilizzati accanto a quelli che attengono agli equilibri politici ed alle alleanze”. Fin qui lo slancio, poi la norma: “
E’ quella contenuta nella recente riforma Delrio, la quale stabilisce che nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico”.