Non finiscono mai i guai per Villa Dragonetti, la clinica privata di Trani. Dopo l’ultimo incontro tra la direzione generale dell’Asl Bat ed il segretario nazionale dell’Usppi, Nicola Brescia, è emersa la necessità di licenziare 44 persone. Ad affrontare la questione, il manager dell’Asl Giovanni Gorgoni, il quale ha cercato di trovare una soluzione alla grave crisi che sta attraversando la struttura socio sanitaria Villa Dragonetti. Dove sono possibili 44 licenziamenti già annunciati dalla dirigenza di Villa Dragonetti a seguito della chiusura del reparto psichiatrico. Gorgoni ha confermato l’obbligo di dover trasferire i pazienti psichiatrici in altre strutture convenzionate, poiché la struttura non sarebbe agibile. “Strano perché nei mesi scorsi – afferma in una nota il sindacato -, gli organi competenti hanno più volte visitato la Congregazione, dichiarando che tutto era in regola. Come mai oggi non lo è più? Cosa si nasconde dietro? Perché devono pagare sempre gli ammalati e i lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro per una scellerata gestione”. In merito ai 44 dipendenti a rischio licenziamento Brescia ha chiesto al direttore della Asl, un suo impegno formale, a che i lavoratori non perdano il posto di lavoro, o comunque si garantisca una nuova ricollocazione, atteso che la drammaticità della vertenza potrebbe avere risvolti non auspicabili e non controllabili da parte dei lavoratori interessati.
A seguito di tale incontro, e vista l’impossibilita allo stato attuale di altre soluzioni possibili, l’Usppi chiede come sia stato possibile arrivare a tale situazione, visto che lo stesso sindacato da due anni aveva lanciato il grido di allarme sulla incapacità dell’attuale dirigenza di Villa Dragonetti di gestire tale struttura. Portando allo sfascio una struttura con una storia importante nella realtà sociale del territorio dell’intera Regione Puglia e che sino ad 1 anno fa era in grado di accogliere sino a 160 ospiti e dare il lavoro a circa 80 dipendenti. Oggi si è visto ridimensionare a 70 il numero di ospiti nell’enormi edificio di cui è dotata e rischia di ridurre a circa 40 il numero di dipendenti. L’Usppi chiede alla Congregazione Suore Piccole Operaie del Sacro Cuore le dimissioni dell’attuale dirigenza di Villa Dragonetti. L’Usppi indice lo stato di agitazione e annuncia un presidio permanente dinanzi alla Congregazione e proclama tre giornate di protesta da effettuarsi, la prima dinanzi alla Congregazione, la seconda dinanzi al Comune di Trani e la terza dinanzi alla Regione Puglia, ove si chiederà all’assessore regionale alle politiche della salute Gentile, di aprire una commissione di inchiesta su Villa Dragonetti e capire le responsabilità di chi ha portato allo sfascio la Congregazione e se vi sono delle responsabilità di chi ha amministrato (male) la stessa Casa di Cura Villa Dragonetti”.