“Qualcuno dice che anche nelle campagne di Borgo Tressanti siano avvenuti sversamenti, ma c’è molta omertà. C’è timore. Noi, purtroppo, siamo un popolo di omertosi. C’è anche tanto opportunismo, intorno al business dei rifiuti, e la vicenda dell’inceneritore lo dimostra”. È quanto ha dichiarato a l’Immediato Isabella Antonacci, intervenuta in rappresentanza del movimento di residenti che a Borgo Tressanti continua la battaglia contro l’impianto di Eta-Marcegaglia, che in attesa di entrare in funzione, all’alba e nelle ore notturne si esercita nelle prove di collaudo.
“Le istituzioni ci hanno abbandonato. Noi su Facebook stiamo continuando a fare segnalazioni attraverso video e foto che documentano quanto accade. Cerchiamo di capire cosa accade. Abbiamo chiesto nei mesi scorsi, verso fine novembre inizio di dicembre, un incontro al Comune per saperne di più di questi collaudi che si stanno facendo. Dovete stare tranquilli perché c’è l’Arpa che controlla tutto, ci hanno rassicurato. Ma il vivai di camion che scaricano non ci lascia certo tranquilli. L’impianto si accende di notte, tra l’una e le due, solitamente, o al mattino, intorno alle cinque, stando a quanto mi riferiscono gli agricoltori che raggiungono i propri campi. Perché non ci fanno sapere cosa accade?”, l’interrogativo dell’attivista. Commentando quello che osserva e annusa, in tempo reale, nei filmati che gira col cellulare e diffonde via social network, per informare la cittadinanza, la Antonacci riferisce di nauseabondi odori e fumo nero che si sprigiona dalla ciminiera. “Posso assicurare che l’odore è davvero sgradevole, una puzza terribile che ti fa’ tornare a casa con un senso di nausea. Domenica scorsa -aggiunge-, intorno all’una, sono arrivati tre camion per scaricare rifiuti. Se tutto è in regola, perché mai i traffici avvengono di notte?”.
I mezzi provengono da Galatina, da un’azienda che tratta una serie di rifiuti speciali, e viaggiano col foglio di Via, aveva rassicurato lo scorso dicembre il sindaco Antonio Giannatempo, in risposta alle richieste del partito democratico di Cerignola che mediò l’incontro tra amministrazione comunale e delegazione di residenti di Tressanti, promuovendo nella borgata finanche un incontro con l’assessore all’ambiente della Provincia di Reggio Emilia Mirko Tutino, che ha “affamato il mostro”, allo scopo di far veicolare le buoni prassi in materia ambientale. Un’occasione per discutere anche dei danni d’immagine per le produzioni raccolte nei campi all’ombra dell’inceneritore e delle conseguenze per l’economia agricola del territorio. “Qui, tra poco, della certificazione biologica per le loro produzioni, non sapranno più che farsene gli imprenditori agricoli della zona”, riferisce Antonacci. Una considerazione dettata dall’esperienza di tanti piccoli produttori che come Lucia Gervasio hanno investito nel metodo biologico. “La mia azienda, che produce frutta verdura, e, principalmente, uva da vino, conferisce alla grande distribuzione che vuole il prodotto pulito al 100%. Prima di ogni raccolta”, racconta la giovane donna che tre anni fa ha deciso la conversione dell’azienda all’agricoltura biologica, investendo in quella fetta di mercato tempo e risorse. “L’ente che ci certifica le produzione viene nel campo e fa i prelievi ad ogni raccolto, per verificare che il prodotto risponda a determinati requisiti. Finora questa preoccupazione non sussiste, ma quando si sprigioneranno le polveri sottili cosa accadrà ai miei raccolti?”, la preoccupazione della giovane imprenditrice agricola.