“Quello che sta emergendo nelle ultime ore è la prova certificata di quanto purtroppo ad Apricena si vociferava da decenni. Il nostro territorio, già da diverso tempo, è vittima di uno stupro consumato da dei delinquenti. E paga, purtroppo, l’assordante silenzio di chi ha governato le istituzioni in quel periodo”. Con una dura nota, la lista civica di Apricena “Uniti per cambiare” prende posizione sugli ultimi ritrovamenti di rifiuti in alcune cave dell’Alto Tavoliere. “Ci impegniamo, sin da subito, laddove eletti, ad istituire la commissione ambientale. L’abbiamo inserita tra i primi punti del nostro programma, l’abbiamo annunciata nel corso della presentazione delle nostre proposte, anche durante trasmissioni televisive. E proporremo la sua istituzione come primo atto della nostra Amministrazione, già dal prossimo 27 maggio. Così come ci impegniamo a dare piena attuazione al progetto della videosorveglianza che, come già deliberato in Consiglio comunale, prevede l’istallazione di 100 telecamere. Che andranno a controllare, h24, tante aree esterne del nostro territorio. Anche quelle, per decenni, interessante da svernamenti illegali. Ne abbiamo parlato con cittadini e associazioni sensibili al tema dell’ambiente – proseguono -. Persone con cui, solo due anni fa, abbiamo condiviso la battaglia per evitare che la nostra terra, già deturpata da decenni di sversamenti illegali, venisse ulteriormente mortificata dalla nascita di un cementificio. Persone che ricordano bene come, all’epoca, qualcuno che si candida oggi al governo di Apricena, era segretario del partito che più di tutti voleva che venisse costruito un ecomostro. Lo stesso oggi si è scoperto ‘ambientalista dell’ultima ora’, provando a cavalcare l’onda emotiva e lanciando sospetti mirati su eventuali responsabili, che siano diversi da quelli già nelle mani della Magistratura. Si è evidentemente dimenticato di quando, da segretario di partito, non ha detto una parola su quelle centinaia di Cittadini che, pacificamente, manifestavano davanti al Comune perché non volevano il cementificio”. Prima di concludere: “Sono stati cacciati dall’amministrazione sostenuta dal suo partito. Con la Commissione faremo carotaggi e scavi a tappeto del territorio. L’indagine ‘Black Land’ ha scoperchiato un sistema marcio, del quale purtroppo Apricena aveva sentore. Ora bisogna continuare con i controlli e partire con la bonifica di quei luoghi stuprati dai delinquenti e rimasti indifesi per decenni”.