Servono 17 milioni di euro per l’adeguamento della discarica Forcone Cafiero di Cerignola. Il Consorzio di igiene ambientale Foggia 4 non ha dubbi: “Il Bacino di riferimento merita un trattamento migliore dalla Regione Puglia”. La posizione è stata condivisa da tutti e 9 i sindaci che hanno preso parte all’incontro ad hoc organizzato nel Palazzo di Città di Cerignola. E’ l’occasione per fare il punto della situazione su ciò che il Consorzio intende fare per migliorare la gestione del ciclo integrato dei rifiuti e contrastare il fenomeno dell’inquinamento ambientale causato dallo sversamento abusivo di rifiuti nelle campagne del nostro territorio, alla luce delle recenti inchieste giudiziarie che hanno riguardato direttamente la Capitanata.
“Il nostro Consorzio ha avuto il merito di gestire efficacemente un impianto, quale quello di Forcone Cafiero, che rappresenta un punto di riferimento a livello regionale per quanto riguarda le strutture impiegate nella gestione integrata del ciclo dei rifiuti – ha detto il sindaco di Cerignola Antonio Giannatempo, presidente del comitato esecutivo -. La Regione Puglia ci ha messo a disposizione 4 milioni di euro per le opere che intendiamo eseguire al fine di ammodernare e potenziare la struttura ed il servizio fornitoci da Sia. E’ una cifra assolutamente insufficiente; non comprendiamo poi perché, attingendo a fondi Cipe e dell’Unione Europea, siano stati stanziati dalla Regione consistenti finanziamenti a favore di altri Ambiti di raccolta ottimale che non sono dotati di impianti ben organizzati come il nostro, che, dopo un lungo iter, ha ottenuto da Bari tutte le certificazioni di qualità e le autorizzazioni necessarie allo svolgimento delle diverse fasi di lavorazione. In altri casi ancora, verranno dati soldi ad Ambiti che non hanno neanche un sito in cui conferire i propri rifiuti”. La sostanza, dice il primo cittadino cerignolano, è che le opere di Forcone Cafiero sono le uniche, o quasi, che possano dirsi davvero cantierizzabili: “I fondi destinati ad altri Ambiti, per i motivi sopra citati, rischiano di non essere utilizzati”.
A Cerignola verrà conferito un terzo dei rifiuti prodotti in provincia di Foggia, la parte restante andrà negli impianti di Foggia e Deliceto. La legge regionale 24 del 2012, che riorganizza i servizi pubblici locali, ha stabilito l’istituzione di 38 Aro sul territorio pugliese, di cui 8 in Capitanata. A coordinarli, ci sono ora 6 Ato (Ambiti territoriali ottimali), uno per provincia. A spiegare l’altra ragione per cui la Giunta regionale dovrebbe sostenere maggiormente gli sforzi del Consorzio è stato Michele Lamacchia, sindaco di San Ferdinando di Puglia e vicepresidente del comitato esecutivo: “Per anni la nostra è stata l’unica struttura pubblica che ha aiutato i Comuni in difficoltà, evitando loro di vivere situazioni di emergenza. Foggia, i comuni del Gargano e diversi del Salento ci hanno chiesto in più occasioni di conferire i loro rifiuti a Forcone Cafiero, e noi glielo abbiamo consentito, mostrando una solidarietà istituzionale da altri negata. Non abbiamo mai detto no alle richieste avanzate in tal senso dallo stesso presidente regionale Vendola; siamo stati un argine efficace ed efficiente, ma va detto anche che molti di questi Comuni da noi sostenuti non hanno ancora pagato il dovuto al Consorzio”. L’obiettivo del Consorzio è completare il ciclo dell’impiantistica: “Se riusciremo a farlo, il costo dello smaltimento diminuirà. Adesso paghiamo 100 euro a tonnellata per smaltire l’ umido – prosegue Lamacchia -, mentre in futuro, con il nostro progetto, potremo arrivare a 60 euro e a trarre i maggiori vantaggi sarebbero i cittadini, perché pagherebbero una tariffa minore. Riteniamo dunque giustificata la richiesta di un ulteriore sostegno finanziario da parte della Regione Puglia. Vogliamo dimostrare che la gestione pubblica dei rifiuti è valida anche da un punto di vista economico”.
Per arrivare a questo, vanno uniformati i contratti di servizio per i diversi comuni del Consorzio, in quanto tutti devono raggiungere entro la fine dell’anno il 65% di raccolta differenziata per non rischiare il commissariamento. Da questo punto di vista, la situazione di alcuni comuni, come Margherita, San Ferdinando e Trinitapoli, è decisamente incoraggiante, cosi come quella di Ordona, perché sono i comuni che hanno introdotto prima di altri il porta a porta. A tal proposito Giannatempo ha fatto sapere che la sua Amministrazione punta in tempi ragionevolmente brevi ad estendere a tutta la città la raccolta dei rifiuti porta a porta: il servizio è partito finora solo alle Fornaci e alla Terra Vecchia, mentre lo scorso 24 marzo ha preso il via la raccolta differenziata della frazione organica per le attività commerciali. Tra i temi affrontati ieri, anche il potenziamento dei controlli della qualità dell’aria, su cui si è soffermato Francesco Di Feo, sindaco di Trinitapoli: “Dobbiamo arrivare ad un protocollo d’intesa con l’Arpa che preveda l’installazione di centraline di rilevazione della qualità dell’ aria, così da poter riuscire a verificare eventuali anomalie. Dobbiamo remare tutti dalla stessa parte per evitare di arrivare ad una situazione simile a quella di molti Comuni della Campania. Chiediamo l’aiuto della Regione, ma oggi notiamo assenze che non ci piacciono”.
Quelle del presidente Vendola e dell’assessore all’ Ambiente Nicastro, che erano stati invitati, e hanno fatto storcere il naso ai presenti: né il governatore, sempre un po’ distratto sulle questioni ambientali quando queste riguardano la non amatissima Foggia e provincia, né Nicastro hanno inviato a Cerignola un dirigente o un funzionario a rappresentarli.
Toccando il tema dell’inchiesta giudiziaria sullo sversamento abusivo di rifiuti nelle campagne del Basso Tavoliere, il sindaco di Cerignola Giannatempo si è detto preoccupato per quanto avvenuto, sottolineando però “che gli arresti hanno riguardato persone senza alcun legame con la pubblica amministrazione. In ogni caso, a Ordona e Carapelle, i comuni più colpiti, fortunatamente non sono stati sversati rifiuti tossici, ma altri tipi di sostanze da parte di aziende casertane”. E’ necessario contrastare immediatamente ed energicamente le infiltrazioni dei gruppi criminali campani, che traggono profitti colossali dallo smaltimento illegale dei rifiuti: “Il Consorzio si costituirà parte civile nel processo contro gli autori di questi reati ambientali”.