“Nemmeno di fronte ai freddi numeri che raccontano la gravità della situazione delle carceri pugliesi i vertici del DAP, dipartimento amministrazione penitenziaria, si preoccupano di prendere provvedimenti. Ormai da mesi se non anni la Puglia è (in percentuale) la regione più affollata di detenuti, e nel contempo è quella (sempre in percentuale) con il minor numero di poliziotti”. Ad affermarlo è Federico Pilagatti, segretario nazionale del SAPPe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria).
“Nonostante i pensionamenti e le riforme dal servizio per motivi sanitari dei poliziotti che riducono sempre di più gli organici della nostra regione – aggiunge -, a Roma “se ne fottono” aggravando situazioni che ogni giorno che passa, diventano sempre più incandescenti e pericolose. A breve in alcuni penitenziari della regione ci sarà bisogno dell’intervento dell’esercito o peggio, poiché lo sparuto numero di poliziotti non riesce più ad arginare una situazione che vede i detenuti sempre più spavaldi e arroganti che senza motivi , commettono atti di violenza, aggressioni, eccetera.
A questo punto il SAPPe – continua Pilagatti –, ritiene che sia inutile continuare a denunciare le varie aggressioni che quasi giornalmente costringono qualche poliziotto della regione a ricorrere alle cure del pronto soccorso. Per non parlare del grave deficit dell’assistenza sanitaria nelle carceri, i cui sanitari ormai sono ridotti a fare i passacarte pronti ad inviare all’ospedale i detenuti che lo richiedono, anche per patologie ridicole. Potremmo continuare con i pazzi che circolano impuniti e senza cure adeguate nelle sezioni detentive, con la sicurezza a livelli minimi e carichi di lavoro per i poliziotti massacranti con più posti di servizio ricoperti contemporaneamente.
Ormai tutto inutile, queste notizie non fanno più effetto poiché metabolizzate, in attesa dell’evento gravissimo che porterà l’attenzione sulle carceri per qualche secondo, con i poliziotti a fare da agnelli sacrificali. La nostra denuncia dai mass media si sposta nei tribunali – conclude il sindacalista -, con la speranza di ottenere un po’ di giustizia e dignità per i poliziotti, per tutto quello che sono costretti a subire e tutto ciò per colpe assai precise”.