Sua maestà la seppia. Rigorosamente quella pescata nel Golfo di Manfredonia, dal Gargano a Margherita di Savoia. E proprio nella cittadina della BAT questa mattina si è svolto il tradizionale sorteggio per assegnare i lotti ai pescatori. “La spartizione del mare” la chiamano da queste parti, una sorta di patto tra pescatori per evitare inutili conflitti.
“Infatti la pesca delle seppie nel nostro Golfo – spiega Antonio Capacchione, presidente del SIB – ha origini antichissime le cui prime notizie risalgono al periodo medievale ma risalenti ancora più in là nel tempo. Il Golfo di Manfredonia da sempre è famoso proprio per le seppie tanto da dare il nome all’antica Siponto (ora Manfredonia) che con Arpi (ora Foggia) e Salapia (ora Margherita di Savoia) costituivano le tre più importanti città della Daunia preromana”. La pesca delle seppie qui è regolamentata da un regio decreto del 1928.
“Questo tipo di pesca – aggiunge Capacchione – oltre ad avere origini antichissime prevede un cerimoniale dalle varie fasi, anche di quelle propedeutiche alla pesca vera e propria, del tutto esclusivo tanto che nell’intera marineria peschereccia italiana, la pesca delle seppie nel nostro Golfo è l’unica ad avere una normativa specifica e ferrea.
Una consuetudine ultrasecolare che è stata consacrata dai primi dell’Ottocento (Privativa dell’Intendente di Capitanata del 21 aprile 1812) con diverse disposizioni di legge e regolamentari (v. Regio Decreto n. 2356 del 4 ottobre 1928)”.
Il 19 di marzo, festività di San Giuseppe, si svolge, secondo tradizione, il “sorteggio delle zone di mare da assegnare ai pescatori”. Operazione fondamentale è infatti la determinazione, da parte di apposita commissione, delle singole zone di mare, rettangoli di dimensioni variabili a seconda del numero dei concorrenti, entro le quali ciascun equipaggio, talvolta in comunione con altro equipaggio, può esercitare la pesca in esclusiva. Queste zone riservate sono ritagliate in un fascia di mare che va dalla foce del fiume Ofanto a Torre Pietra e si protende verso il largo per 800 metri.
Severa la determinazione dei requisiti, pena la esclusione, riguardanti il natante, la composizione dell’equipaggio, la documentazione di legittimazione, il tipo di reti da impiegare e la loro collocazione in mare.
La tipologia di pesca è quella detta “da posta”: le reti vengono cioè disposte verticalmente ed a precise distanze tra di esse: la prima linea a distanza non inferiore a 40 metri dalla battigia; la seconda alla stessa distanza dalla prima; la terza a 80 metri dalla seconda; la quarta a 120 metri dalla terza; le successive linee a 150 metri l’una dall’altra fino a 650 metri dalla battigia. A bordo del peschereccio “Luigi Pio”insieme al presidente della Cooperativa San Pio, Vincenzo Valerio, c’eravamo anche noi per documentare una delle più caratteristiche pratiche di pesca. “Purtroppo le avverse condizioni meteomarine – spiega Vincenzo – non ci hanno fatto pescare molto, ma va bene così. Siamo ancora all’inizio e prevediamo un’ottima stagione”. Sulla banchina del Porto Canale ci attende il sindaco di Margherita di Savoia, Bernardo Lodispoto. “Un’antichissima tradizione che culminerà il prossimo 4 maggio con la festa della seppia. Un ulteriore momento per promuovere il nostro territorio”. Presenti anche il comandante della Capitaneria di Porto di Barletta, Antonio Indelicato, e dell’Ufficio Marittimo di Margherita, Stefano Sarpi.