Roma, 21 febbraio 2021 – Decide Draghi con il nuovo governo domani (lunedì 22 febbraio) nel consiglio dei ministri convocato per le 9.30. Ma la giornata decisiva potrebbe essere oggi: il premier, a quanto filtra, ha convocato le Regioni per le 19.
La strada è già segnata: il governo è pronto a prorogare il divieto di spostamento tra regioni (anche quelle gialle) che scade giovedì 25 febbraio. Resta l’incertezza sulla data: inizialmente si pensava a prorogare il divieto fino al 5 marzo quando scadrà il Dpcm 16 gennaio. Ma nelle ultime ore è emersa un’altra ipotesi che sembra trovare il favore dell’esecutivo: prorogare il divieto per tutto marzo: fino al 31. Per poi lasciare – se la curva del contagio lo consentirà – libertà alle regioni gialle. Una linea che certo troverà il favore del ministro della Salute Roberto Speranzache da sempre incarna l’ala rigorista.
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Per una proroga saranno certamente favorevoli anche i governatori delle Regioni che già a metà febbraio – preoccupati dall’escalation delle varianrti del virus – avevano chiesto al governo di prorogare l’iniziale scadenza del 15 febbraio. Ed era stato il governo Conte a decidere la proroga nell’ultimo suo atto prima dell’insediamento dell’esecutivo Draghi.
Fare in fretta
Draghi lo ha già detto chiaramente nel suo discoreso di insediamento al Senato: i provvedimenti non devono calare a poche ore dalle scadenze (vedi quello sullo sci). Quindi già lunedì si saprà la decisione sulla proroga. E sembra esserci già una cesura rispetto al passato: nell’ordine del giorno del cdm si parla espressamente di un “decreto legge” e non di un dpcm.
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Il decreto legge potrebbe anche andare più in là e occuparsi del sistema a colori delle regioni che i governatori stanno criticando da settimane. L’altra sera la Conferenza delle Regioni si è divesa sull’idea caldeggiata dal governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, di creare per almeno un mese una zona unica arancionein tutt’Italia. Contrario in prima battuta il governatyore della Liguria, Giovanni Toti. Certo sul tavolo del governo c’è l’ipèotesi di rivedere i criteri su cui si basa l’assegnazione delle regioni nelle singole zone colorate. Daghi ha ben presente l’imperativo di tutelare la salute ma anche quello di preservare l’economia. E stop and go troppo ravvicinati mettono in difficoltà le categorie (esempio0 baristi e ristoratori che devono aprire e chiudere senaza certezze).