Scempio all’ospedale di San Severo. Muri imbrattati nel reparto di Pediatria. Qualcuno ha “pensato bene” di celebrare con scritte su un dipinto la nascita di “Sheron” avvenuta, stando a quanto scritto, ieri 25 novembre. Ecco sui social lo sfogo di una giovane artista che si stava occupando dell’abbellimento dell’area.
“Questa è San Severo. Inutile spiegarvi la mia frustrazione e il mio sdegno per quanto sia avvenuto. Quando ho accettato questo lavoro, che con il cuore, il sudore, la fatica e con costanza sto portando avanti da 3 mesi ormai, ho voluto dare a San Severo, alla mia terra, un’occasione, un vanto. Arrivare ogni giorno e trovare tutto come avevo lasciato, aveva acceso una speranza nel mio cuore: ‘forse non tutto è perduto per questa città’. Forse se si dà esempio di civiltà, la civiltà fiorirà. Che stupida! Questa è la sorpresa che qualche caro concittadino, mi ha fatto trovare stamani – ha aggiunto postando alcune foto -. Il progetto non è ancora terminato, stavo lavorando per altre due stanze, lo stavo facendo per i bambini, quelli che ho sentito piangere per mesi, e quelli che mi hanno seguita passo passo in ogni stanza. Questo è stato il movente del mio cuore, ora vi lascio immaginare con quale spirito io possa andare avanti.
Porterò a termine il progetto, perché non ho mai lasciato le cose a metà. Oggi 26 novembre 2019 la mia anima è stata violata, perché il mio lavoro è la mia anima – conclude –. Inciviltà, ignoranza, mancanza di rispetto per il lavoro altrui e per la cosa pubblica, questa è San Severo”.