Una critica decisa, profonda e articolata arriva dal WWF Foggia nei confronti dell’amministrazione comunale e, in particolare, dell’assessora all’Ambiente Lucia Aprile, a seguito delle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi sul progetto “Orbitale” e sulla morte di centinaia di alberi piantati in città. Secondo l’organizzazione ambientalista, è gravemente errato — anche sul piano etico — parlare di “sostituzioni a costo zero”, come se gli alberi fossero semplici arredi urbani.
“Gli alberi non sono oggetti”: la denuncia del WWF
Il comunicato diffuso dal WWF ricorda che gli alberi sono esseri viventi, elementi fondamentali per la qualità della vita urbana, per la salute pubblica e per il contrasto agli effetti del cambiamento climatico. “Sono parte del patrimonio comune, non possono essere considerati come oggetti da rimpiazzare senza conseguenze”, scrive l’associazione, che punta il dito contro l’approccio ritenuto troppo superficiale dell’amministrazione foggiana.
Nel mirino, in particolare, le parole dell’assessora Aprile, che avrebbe minimizzato il problema parlando di un rimpiazzo gratuito degli esemplari morti, come se ciò potesse rimediare a un fallimento evidente sul piano gestionale.
Un disastro annunciato: “Oltre il 30% degli alberi è già morto”
Secondo i dati raccolti dal WWF e già divulgati in collaborazione con il Forum Patto Verde, oltre il 30% degli alberi piantati nei progetti di forestazione urbana nel 2024 a Foggia — più di 100 su meno di 300 — risulta morto già in primavera, cioè prima ancora dell’arrivo del caldo estivo, che tradizionalmente è il periodo più critico per la sopravvivenza degli alberi appena messi a dimora. Le cause sarebbero da ricondurre a problemi tecnici e organizzativi, che includono errori nella progettazione, irrigazione insufficiente, mancata manutenzione e scarsa vigilanza.
E a peggiorare il quadro ci sarebbe la totale assenza di risposte da parte dell’Amministrazione, accusata anche di non aver rispettato impegni presi in campagna elettorale, come l’istituzione della Consulta dell’Ambiente promessa “entro il 15 marzo” e mai realizzata.
“Costi ambientali già pagati dalla collettività”
Il WWF respinge con forza l’idea che la sostituzione degli alberi possa essere definita “gratuita”. Anche se l’Amministrazione non dovesse sostenere una nuova spesa economica diretta, ogni albero morto rappresenta comunque un costo ambientale, energetico e collettivo. “Un albero che muore è un fallimento. Sminuirne il valore è un errore gravissimo. Quello che si perde non si recupera solo con una nuova piantumazione”.
Il comunicato si conclude con un appello netto al Comune: serve un cambio radicale di approccio, basato su competenze tecniche, trasparenza nelle consulenze, manutenzione costante e ascolto delle realtà associative. “Il futuro delle città passa anche — e soprattutto — dagli alberi. E non si può affrontare con sufficienza”.