Non si ferma la protesta della Flai Cgil di Foggia contro la gestione del Consorzio di Bonifica Montana del Gargano. Dopo l’ultima assemblea dei lavoratori e la proclamazione dello stato di agitazione, il sindacato torna a sollevare forti preoccupazioni in merito alla situazione dell’ente, aggravate dalla comunicazione ufficiale della Regione Puglia che, con una nota protocollata il 25 marzo 2025, ribadisce la permanenza degli elementi di illegittimità nella nomina del direttore M. Tabacco.
Secondo quanto dichiarato dalla Regione, ogni responsabilità amministrativa, civile e penale derivante dalla situazione sarebbe ora a carico esclusivo degli organi consortili. Un richiamo che si inserisce in un quadro già fortemente compromesso, con richieste di dimissioni del consiglio di amministrazione avanzate da Flai Cgil e associazioni agricole già a gennaio di quest’anno.
Timori sulla gestione dei fondi pubblici
La Flai Cgil solleva ora il problema della gestione delle importanti risorse del PNRR. “Come potrà essere amministrato un patrimonio pubblico così rilevante in un contesto di tale confusione e precarietà?”, si domanda il sindacato, evidenziando i rischi connessi a una gestione definita “deleteria” e priva di solide basi amministrative.
Fallito il progetto della società in house
Nel comunicato, il sindacato ricorda anche il naufragio della proposta di costituzione di una società in house, che avrebbe dovuto gestire attività chiave come riscossione dei contributi di bonifica, progettazione e manutenzione degli impianti. La Flai aveva giudicato l’iniziativa pregiudizievole per la tenuta occupazionale, denunciando che non vi fossero motivazioni concrete per la nascita di una nuova struttura parallela, interamente controllata dal Consorzio.
Il trasferimento della sede e i costi nascosti
Preoccupazioni sono state espresse anche sul trasferimento della sede operativa da Foggia a Cagnano Varano. Una decisione contestata, dato che l’accordo con il Comune sarebbe stato firmato “irritualmente” prima delle necessarie delibere, e che comporterebbe costi di adeguamento dei locali a carico del Consorzio. La Flai denuncia inoltre che l’ente si sarebbe impegnato a fornire servizi aggiuntivi a favore del Comune, senza adeguate tutele o criteri di equità verso gli altri comuni consorziati.
Stato di agitazione confermato
La Flai Cgil conferma lo stato di agitazione anche per il mancato pagamento degli incentivi alla progettazione spettanti ai dipendenti, per la mancanza di confronto sull’avvio della stagione estiva e sull’elaborazione del Piano Operativo di Valorizzazione (POV). Criticità che, secondo il sindacato, aggravano ulteriormente un quadro già fragile e incerto.
Alla luce delle numerose problematiche riscontrate, la Flai Cgil Regionale ha chiesto un incontro urgente con l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, per tentare di trovare una soluzione prima che la situazione degeneri ulteriormente.