Foggia conquista il podio tra le città italiane dello “Slow living”, il vivere lento. Ma, più che un traguardo da celebrare, per alcuni si tratta dell’ennesimo specchio di una città ferma. A dirlo senza mezzi termini sono Nunzio Angiola, consigliere comunale e segretario provinciale del Movimento Cambia con Angiola, e Gabriele Iemmolo, ingegnere e dirigente dello stesso movimento.
“Tra buche e strade dissestate, la lentezza è obbligata”
“Con tutte le buche che ci sono e con il manto stradale deformato dalle radici degli alberi, non poteva essere diversamente”, commentano Angiola e Iemmolo. Un’ironia amara che fotografa una realtà quotidiana sotto gli occhi di tutti. “Non parliamo poi di car sharing, park & ride, velostazioni, BRT e tante altre misure che rendono sostenibili le città: a Foggia non ci resta che fare una segnalazione a ‘Chi l’ha visto'”.
Il risultato, secondo il movimento, non va letto come un premio alla qualità della vita, ma come un ulteriore sintomo delle difficoltà di una città dove la mobilità è spesso un percorso a ostacoli.
Scetticismo sui dati e critiche all’immobilismo
I due esponenti del Movimento Cambia con Angiola mostrano anche forte scetticismo sulla metodologia della classifica: “Se non vediamo che algoritmo è stato utilizzato e quale sia la fonte dei dati, non ci appassioniamo a certe classifiche, anzi le consideriamo inutili”.
Più che concentrarsi su presunti riconoscimenti, Angiola e Iemmolo invitano a guardare in faccia la realtà: “A Foggia è cambiato poco o niente nell’ultimo anno e mezzo. Questa sì che è una certezza, e con la dura realtà occorre fare i conti”.