Un appello alla memoria attiva, alla difesa quotidiana della democrazia e all’orgoglio antifascista, quello lanciato dalla sindaca di Foggia Maria Aida Episcopo nel giorno dell’80° anniversario della Liberazione. In un messaggio affidato ai social, la prima cittadina ha voluto celebrare la ricorrenza del 25 aprile non solo come data fondativa della Repubblica, ma come monito attuale contro ogni forma di rigurgito autoritario.
“Il 25 aprile è molto più di una data storica: è un richiamo vivo ai valori della Resistenza e della Costituzione”, scrive la sindaca, ricordando il coraggio di donne e uomini, spesso giovanissimi, che sacrificarono la vita per restituire al Paese la libertà perduta. Valori che, secondo Episcopo, sono ancora oggi “la bussola della nostra azione politica e istituzionale”.
“Anche oggi c’è chi fatica a pronunciare la parola antifascismo”
La riflessione della sindaca si fa più netta quando richiama le difficoltà che ancora oggi esistono nel dichiararsi apertamente antifascisti: “È grazie a chi ha combattuto per la libertà – afferma Episcopo – se oggi persino coloro che si ispirano a quei disvalori o che trovano difficile pronunciare la parola ‘antifascista’ possono esprimere le proprie opinioni senza rischiare il carcere o la morte”.
Un passaggio che non è solo commemorativo, ma pienamente politico, nel contesto di un’Italia in cui – secondo la sindaca – l’odio e l’intolleranza trovano ancora spazio, e dove il rischio di “nuovi fascismi” non può essere sottovalutato.
“Foggia città martoriata, ma orgogliosa della sua memoria”
Nel suo messaggio, la sindaca ha voluto ricordare anche il tributo pagato dalla città di Foggia durante la Seconda guerra mondiale, colpita duramente dai bombardamenti e dalla devastazione. Da qui la scelta di rilanciare l’impegno per una città che sappia custodire la memoria, lottare per la giustizia sociale e costruire una comunità “più inclusiva, giusta e solidale”.
“Con orgoglio – ha concluso – onoriamo chi ha lottato per restituirci la libertà e rinnoviamo la promessa di custodirla, sempre”. Il messaggio si chiude con un triplice grido che è anche un invito: “Viva il 25 aprile, viva l’Italia democratica, antifascista”.