Sarà una giornata ricca di emozione e significato quella del 30 aprile alle ore 11:30 per la città di Apricena, che vedrà inaugurato ufficialmente il nuovo edificio scolastico “Carlo Luigi Torelli”, ristrutturato e restituito alla comunità in una veste moderna e funzionale, senza rinunciare alla profondità delle sue radici storiche.
Un luogo identitario per la città
L’inaugurazione rappresenta molto più di un taglio del nastro: è il recupero di un simbolo identitario, un luogo che da oltre un secolo accompagna la crescita culturale e educativa della città. L’opera, frutto di una visione amministrativa che punta con decisione su scuola e formazione, segna uno dei momenti più rilevanti dell’attuale mandato politico.
L’edificio sorge in Via Italia 3, dove si terrà la cerimonia aperta a tutta la cittadinanza: sono invitati studenti, famiglie, ex alunni, insegnanti, dirigenti e cittadini, insieme alle autorità locali e scolastiche.
Una storia lunga dal 1911
La scuola Torelli è un patrimonio storico della città. Costruita a partire dal 1911 grazie alla volontà condivisa tra istituzioni civili e religiose, ha ricoperto nei decenni ruoli fondamentali, anche al di fuori della didattica. Nei primi anni fu usata come lazzaretto, e nel 1923 ospitò la visita del Principe di Piemonte Umberto, futuro re d’Italia.
Intitolata nel 1926 a Carlo Luigi Torelli, educatore, letterato e sindaco di Apricena, la scuola ha attraversato due guerre, il boom economico e tutte le trasformazioni sociali del Novecento, senza mai smettere di essere un punto fermo nel percorso formativo di intere generazioni.
Una scuola nuova, nel solco della tradizione
Completamente riqualificato, l’edificio conserva la propria identità, pur integrando elementi architettonici e strutturali innovativi. Sicurezza, bellezza e funzionalità convivono oggi negli spazi che torneranno ad accogliere alunni e insegnanti, contribuendo a costruire il futuro educativo della città.
“Non è solo un’opera pubblica – afferma l’amministrazione comunale – ma un atto collettivo di riconoscimento verso un passato che continua a generare valore. Una comunità che investe nelle proprie radici è una comunità che può guardare al domani con consapevolezza e orgoglio”.