Non bastano più le prese di distanza generiche, non bastano le frasi di circostanza. Dopo il grave atto intimidatorio che ha colpito Roberto Galli, magistrato originario di Manfredonia, il Movimento Civico Città Protagonista interviene pubblicamente con parole nette e un messaggio inequivocabile: “Manfredonia non può restare in silenzio”.
“Gesto vile che colpisce tutta la città”
Nei giorni scorsi, alcuni colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro l’auto della madre del giudice, parcheggiata a Manfredonia. Un atto preoccupante, che ha suscitato sdegno e allarme. “Un gesto vile, preoccupante, che colpisce nel cuore non solo le persone direttamente coinvolte, ma l’intera città, le sue istituzioni, e il senso stesso di giustizia e convivenza civile”, si legge nel comunicato diffuso da Città Protagonista.
Contro l’intimidazione, la forza della comunità
Il movimento richiama tutti – cittadini, associazioni, forze politiche – alla responsabilità collettiva. “Il silenzio è terreno fertile per chi vuole alimentare il clima della paura, per chi intende minare la fiducia dei cittadini nello Stato e nelle sue articolazioni democratiche. Ogni voce che si leva in difesa della legalità è un mattone che rafforza il muro contro la criminalità”.
La solidarietà a Galli e alla sua famiglia è piena e determinata: “Chi colpisce un magistrato, anche indirettamente, colpisce l’intera comunità e il lavoro di tutti coloro che, con senso del dovere e coraggio, ogni giorno si impegnano per far rispettare la legge”.
“Manfredonia ha bisogno di giustizia, non di paura”
Nel comunicato si ribadisce il bisogno urgente di legalità e trasparenza. “Manfredonia ha bisogno di giustizia, non di paura. E questo è possibile solo se tutti fanno la propria parte, senza ambiguità, senza reticenze, senza tentennamenti”.
La chiusura è un appello forte alla memoria, all’orgoglio e alla fermezza: “Manfredonia non piega la testa. Manfredonia non dimentica. Manfredonia non tace”. Un messaggio che è insieme condanna, solidarietà e chiamata all’impegno civile.