Sono tornati in aula i dettagli su uno dei principali filoni dell’inchiesta che ha travolto l’ex amministrazione comunale di Foggia. Al centro, ancora una volta, i rapporti tra l’imprenditore Paolo Tonti e gli ex vertici di Palazzo di Città. Nell’udienza di ieri, due testimoni hanno parlato della convenzione urbanistica tra la società Coer e il Comune, e del denaro con cui Leonardo Iaccarino, ex presidente del consiglio comunale, acquistò una casa nel 2020.
La presunta tangente e il rinnovo della convenzione Coer
Secondo l’accusa, Tonti avrebbe versato una mazzetta da almeno 32mila euro all’allora sindaco Franco Landella, che – con la complicità della moglie Daniela Di Donna – l’avrebbe spartita con Iaccarino, Antonio Capotosto e Dario Iacovangelo, entrambi ex consiglieri comunali. Il pagamento sarebbe avvenuto per ottenere il rinnovo estivo del 2020 di una convenzione urbanistica sottoscritta inizialmente nel 2013. Iaccarino, oggi uno dei principali accusatori di Landella, ha ammesso di aver ricevuto 4mila euro, mentre gli altri imputati negano ogni addebito.
Un tecnico del servizio lavori pubblici ha confermato in aula le dichiarazioni rese durante le indagini preliminari, ricostruendo l’intero iter della convenzione. L’accordo prevedeva la partecipazione anche del Policlinico Riuniti e dell’Università di Foggia, con impegni della Coer alla realizzazione di parcheggi pubblici e fabbricati da destinare all’università. Secondo il cronoprogramma, i lavori sarebbero dovuti iniziare entro 18 mesi (termine rispettato) e concludersi entro 5 anni (termine non rispettato). Proprio il mancato completamento nei tempi previsti avrebbe giustificato il rinnovo del patto.
L’acquisto della casa e il ruolo del padre di Iaccarino
Tra le questioni affrontate, anche quella relativa all’acquisto di un immobile da 47mila euro effettuato da Iaccarino nel 2020. In aula è emerso che fu il padre dell’ex presidente del consiglio a dargli una mano economicamente, ma il dettaglio si inserisce nel contesto più ampio delle accuse di peculato, concussione e corruzione che pendono sul suo conto.
Interrogato anche il perito fonico
Nel corso dell’udienza è stato ascoltato anche il perito fonico incaricato dal Tribunale di trascrivere le intercettazioni raccolte durante le indagini. Proprio queste intercettazioni rappresentano uno degli elementi chiave dell’impianto accusatorio, che coinvolge 14 imputati tra ex amministratori, funzionari comunali, imprenditori, commercianti e privati cittadini.
Il processo continua. In aula si fronteggiano due ex protagonisti della politica cittadina, Landella e Iaccarino, un tempo alleati, oggi al centro di un’inchiesta che racconta di spartizioni, accuse incrociate e zone d’ombra sulle scelte urbanistiche della città.