La parità di genere nelle liste elettorali diventa norma nella legge elettorale della Regione Puglia. Con l’approvazione definitiva da parte del Consiglio regionale, entra in vigore il principio della doppia preferenza di genere, fortemente voluto dal Partito Democratico, che ne aveva promosso la proposta come strumento per garantire la piena parità tra uomini e donne nell’accesso alle cariche elettive.
A commentare con soddisfazione l’esito del voto è Paolo Campo, presidente del gruppo PD in Consiglio regionale: “Il rispetto della parità di genere nelle liste elettorali è legge grazie alla proposta del Partito Democratico. È un passo avanti concreto, una delle più evidenti e positive innovazioni politiche che il nostro partito ha sostenuto e applicato in tutti i contesti”.
Una proposta nata dalle donne del PD
Il testo approvato ha preso forma grazie al lavoro delle consigliere regionali Lucia Parchitelli e Loredana Capone, prime firmatarie della proposta. Il documento è stato prima approvato all’unanimità dalla Commissione Riforme istituzionali, quindi portato in aula, dove ha subito modifiche finalizzate a trovare un’intesa con le forze di opposizione, senza snaturare l’impianto della norma.
“Abbiamo agito con grande senso di responsabilità – spiega Campo – perché volevamo garantire non solo un risultato politico, ma un valore condiviso. E oggi possiamo dire di aver raggiunto questo obiettivo: uomini e donne avranno pari opportunità nell’elezione e nella rappresentanza istituzionale”.
Un segnale chiaro per il futuro
La doppia preferenza di genere – già applicata in molte regioni italiane – rappresenta un importante segnale di apertura verso un modello politico più inclusivo e rappresentativo. In concreto, ogni elettore potrà esprimere due preferenze nella scheda elettorale, ma solo se riguardano candidati di genere diverso.
“Dopo anni di confronto e dibattito – conclude Campo – abbiamo adeguato la legge elettorale pugliese a uno standard democratico europeo. La parità di genere non è una concessione, ma un diritto. E ora, finalmente, è anche una norma”.