Clamoroso colpo di scena nel Consiglio Comunale di San Giovanni Rotondo, convocato lunedì 14 aprile. A presentarsi in Aula, tra i ranghi della cosiddetta maggioranza, è stato soltanto il consigliere Roberto Cappucci, mentre il sindaco Filippo Barbano, la giunta e gli altri consiglieri di maggioranza hanno scelto di disertare la seduta, additando come motivazione la concomitanza con il recital “La Passione” dell’attore Sebastiano Somma, previsto per le ore 20:00. Una giustificazione definita “pretestuosa” dallo stesso Cappucci e dal Circolo “L. Pinto” di Rifondazione Comunista, che parlano di “scena grottesca al limite del surreale”.
“La maggioranza non esiste più”
Cappucci ha annunciato ufficialmente il passaggio all’opposizione, denunciando una crisi politica ormai insanabile e chiedendo le dimissioni del sindaco. “È palese che la maggioranza non esiste più – ha dichiarato – la città è ferma, senza programmazione, senza un’idea di futuro. Abbiamo pazientemente atteso segnali di svolta che non sono mai arrivati. Le voci di accordi con consiglieri eletti all’opposizione sono sempre più forti e stravolgerebbero la volontà popolare. Non possiamo più permettere che l’immobilismo del sindaco blocchi ancora la nostra città”.
Una crisi negata ma reale
Il Partito della Rifondazione Comunista ribadisce la piena esistenza della crisi, respingendo con fermezza il comunicato diffuso nei giorni scorsi dal gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle, accusato di utilizzare “toni intimidatori e autoritari”, liquidando il dissenso come “spazzatura” e offendendo cittadini e consiglieri. “Un linguaggio che nulla ha a che fare con il confronto politico democratico – si legge nella nota – e che non rende giustizia alla storia e alla leadership attuale del Movimento”.
Un progetto politico al capolinea
Secondo Rifondazione, il progetto politico che ha portato Barbano al governo della città è ormai sbriciolato: “Non ci sono più le condizioni per governare, né una maggioranza reale che rappresenti il mandato elettorale. L’ipotesi di un nuovo inciucio con pezzi del centro-destra certifica la fine del progetto originario”.
L’ultima richiesta: “Barbano si dimetta”
Per questo, il partito chiede con fermezza le dimissioni del sindaco Barbano, considerandole l’unico gesto dignitoso possibile, “per rispetto dell’Aula, del mandato ricevuto e soprattutto dei cittadini”. A San Giovanni Rotondo, il clima politico si fa sempre più teso, con uno scontro aperto che ora coinvolge anche ex alleati. E la città resta ancora una volta a guardare, priva di guida e prospettiva.