Sono stati arrestati all’alba di oggi quattro giovani residenti a Cerignola, su ordine del gip del Tribunale di Macerata, con l’accusa di aver messo a segno due furti d’auto lo scorso luglio nei comuni di Macerata e Ancona. Per loro sono scattati gli arresti domiciliari, mentre a un quinto complice, anch’egli originario della città ofantina, è stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Il blitz è stato eseguito dai carabinieri della Compagnia di Civitanova Marche, con il supporto dei militari del Comando provinciale di Foggia, dopo mesi di indagini avviate nel luglio 2024, quando una pattuglia aveva intercettato a Montecosaro due auto sospette – un’Audi A1 e una Ford Fiesta – che non si erano fermate all’alt dei militari.
L’inseguimento e gli elementi raccolti
Ne nacque un inseguimento notturno terminato in una zona di campagna, dove i malviventi abbandonarono i veicoli e si dileguarono a piedi. Le successive verifiche hanno rivelato che l’Audi era stata rubata poco prima a Macerata, mentre la Ford Fiesta presentava telaio e targa contraffatti, risultando anch’essa rubata, alcune settimane prima, ad Ancona.
Nelle vetture furono trovati arnesi da scasso e dispositivi elettronici utilizzati per neutralizzare i sistemi di sicurezza delle auto. Le impronte digitali su alcuni componenti combaciavano con quelle dei cinque cerignolani rintracciati poche ore dopo presso la stazione ferroviaria di Civitanova Marche.
Le indagini e gli arresti all’alba
Le indagini, coordinate dalle stazioni di Montecosaro e Civitanova Marche con il supporto del Nucleo operativo, si sono basate anche sull’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza e sui tabulati telefonici degli indagati, che hanno consentito di ricostruire i loro spostamenti e il coinvolgimento nei due furti.
Elementi ritenuti pienamente attendibili dall’autorità giudiziaria, che ha emesso le ordinanze di custodia cautelare eseguite all’alba nelle abitazioni dei cinque soggetti, tutti tra i 20 e i 30 anni, già noti alle forze dell’ordine per precedenti penali.
Possibili legami con altri episodi
Le indagini proseguono per accertare eventuali responsabilità dei cinque in altri episodi di furto o reati predatori avvenuti nel centro-nord Italia. La misura cautelare rappresenta una fase iniziale del procedimento: gli indagati devono ritenersi presunti innocenti fino a eventuale condanna definitiva.
L’operazione è stata condotta nel rispetto del diritto di cronaca e dei diritti delle persone coinvolte, come previsto dalla legge.