È approdata anche in Puglia la campagna nazionale “Pesca Amica”, promossa da Coldiretti Pesca nell’ambito dei progetti finanziati dal fondo europeo FEAMPA 2021/2027. L’obiettivo è chiaro: educare cittadini e consumatori a scegliere consapevolmente il pesce, riconoscendo il prodotto locale e smascherando le frodi alimentari sempre più diffuse.
Un’iniziativa itinerante che ha fatto tappa a Lecce, coinvolgendo grandi e piccoli. I bambini della scuola paritaria “Filippo Smaldone” hanno imparato, con giochi e attività, a riconoscere il pescato di stagione, mentre per gli adulti spazio a lezioni pratiche con i “tutor del mare”, show cooking con i cuochi contadini di Campagna Amica, degustazioni di ricette della tradizione marinara pugliese e dimostrazioni di sfilettatura del pesce fresco proveniente dal Golfo di Gallipoli.
A lanciare l’allarme è Daniela Borriello, responsabile nazionale di Coldiretti Pesca: “Nel 2024 abbiamo toccato il record storico di 1,1 miliardi di chili di pesce straniero importato in Italia. Circa l’80% del pesce che finisce sulle nostre tavole proviene dall’estero, spesso senza che i consumatori ne siano consapevoli, a causa di un’etichettatura poco chiara e della mancanza di obbligo di indicazione d’origine nei menù dei ristoranti”.
Coldiretti denuncia che molte delle etichette presenti nei punti vendita si limitano a riportare sigle come “Fao 37” per il Mediterraneo, impedendo di riconoscere con certezza il vero made in Italy. Il rischio è quello di acquistare pangasio del Mekong venduto come cernia, filetto di brosme spacciato per baccalà o polpo vietnamita al posto di quello nostrano.
“La nostra regione – spiega Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia – ha oltre 960 km di costa e una flotta di 1.455 battelli, ma continua a subire la concorrenza sleale dei prodotti importati. Iniziative come Pesca Amica sono fondamentali per sensibilizzare i consumatori e valorizzare la filiera locale, che vale 225 milioni di euro”.
La Puglia si conferma uno dei territori più attivi nel settore ittico, con aree vocate come Manfredonia, Molfetta, il sud Barese e il Salento, dove si pescano gamberi, scampi, merluzzi e si allevano spigole, ombrine e orate. E proprio per tutelare questa ricchezza, Coldiretti ha elaborato un vademecum con i consigli utili per riconoscere il pesce fresco: consistenza soda, branchie rosse e umide, occhi lucidi, odore non sgradevole, gusci dei mitili ben chiusi e nessuna mutilazione.
Coldiretti Pesca punta ora ad estendere l’iniziativa anche in altre città pugliesi, portando avanti un’opera di alfabetizzazione alimentare per contrastare le frodi e rilanciare la cultura del pescato locale. Perché scegliere bene non è solo un diritto, ma anche un atto di difesa del mare, del lavoro e della salute.