Mentre il Comune di Foggia punta con decisione verso il futuro, annunciando ambiziosi progetti di digitalizzazione e innovazione urbana nell’ambito di “Foggia Smart City”, nel Quartiere Ferrovia la realtà è molto meno virtuale e sempre più materiale. A denunciarlo è il gruppo cittadino “Difendiamo il Quartiere Ferrovia”, che in una nota pubblica affida all’ironia una critica diretta: “Altro che realtà aumentata, qui c’è solo monnezza aumentata“.
Al centro della denuncia ci sono le condizioni igieniche e ambientali del quartiere, peggiorate – secondo i residenti – dopo la rimozione di alcuni punti di conferimento dei rifiuti. La conseguenza è sotto gli occhi di tutti: sacchetti abbandonati, cartoni, materassi, mobili rotti e resti alimentari occupano i marciapiedi, creando disagi ai pedoni e contribuendo al degrado urbano. “È come se l’immondizia avesse sviluppato una propria intelligenza – scrive il gruppo in tono sarcastico – capace di posizionarsi nei punti più strategici per ostacolare il passaggio”.
Nel mirino anche il progetto dei “gemelli digitali”, che prevede la creazione di una replica virtuale della città per migliorarne la gestione. “Ma nel modello 3D – si chiedono ironicamente gli attivisti – saranno ricreati anche i sacchi neri agli angoli delle strade? Se davvero vogliamo realtà aumentata, qui rischiamo una ‘monnezza aumentata’”.
La provocazione si chiude con una riflessione più amara: “Prima di puntare sui sensori e sull’intelligenza artificiale, sarebbe forse più utile investire su ciò che manca davvero: pulizia, decoro, sicurezza. Scopa e paletta, magari anche loro smart, ma almeno presenti”.
Il messaggio è chiaro: la tecnologia può aiutare, ma non può sostituire i servizi essenziali. E la Smart City non può decollare se, prima, non si parte da una città pulita e vivibile.