“Un chiaro tentativo di raccontare la storia da un solo punto di vista, quello del revisionismo, o meglio di rivalutazione del fascismo senza nominarlo”. Così il presidente del comitato provinciale di Arci Foggia, Domenico Rizzi, in merito al convegno organizzato dall’università di Foggia ‘Mai più terrorismo, informazione e dialogo verso la riconciliazione e la pacificazione nazionale’, in programma il 24 marzo e organizzato dall’Osservatorio nazionale Anni di piombo e dall’ateneo. L’evento già nelle scorse ore aveva suscitato le polemiche della Cgil e di un gruppo di associazioni che ha chiesto a docenti e studenti di “disertare l’incontro”.
Per il Comitato Arci di Foggia “non stupiscono le polemiche che il convegno sta sollevando, soprattutto perché organizzato da un ateneo, luogo per eccellenza deputato alla formazione, alla conoscenza, alla ricerca. A Foggia, l’università si trasforma in spazio in cui piegare la storia all’ideologia – continua Rizzi. Come sarà possibile fare informazione se al tavolo dei relatori siederanno, esclusivamente, figure di primo piano della destra italiana? Quale contributo di conoscenza si potrà offrire? Come sarà possibile raccontare le storie di due giovani, Sergio Ramelli e Benedetto Petrone, vittime della violenza che devastò l’Italia negli anni di piombo, senza ascoltare i parenti, gli amici, i compagni?”. “Nell’università della città di Luigi Pinto, insegnante tra le vittime della strage di piazza della Loggia – prosegue – sarebbe stato opportuno, per chi parla di pacificazione nazionale, raccontare la sua storia di sindacalista”. Rizzi conclude sottolineando che quella di lunedì “sarà una giornata di ipocrisia faziosa nei confronti della memoria delle vittime e delle loro famiglie”. (Ansa)