Un’infrastruttura attesa da anni, ma ancora incompleta. L’inaugurazione dell’Orbitale di Foggia, avvenuta in grande stile, non ha risolto le criticità che da tempo vengono segnalate dai consiglieri comunali e dagli esperti del settore. Il problema principale riguarda il mancato completamento della viabilità necessaria per garantire un flusso efficiente del traffico, in particolare quello dei mezzi di soccorso diretti al Dipartimento Emergenza e Urgenza (D.E.U.) del Policlinico di Foggia.
Una rete viaria monca e insufficiente
Nonostante il lungo iter amministrativo e progettuale – durato circa 14 anni – e il coinvolgimento di diverse amministrazioni, l’Orbitale si presenta oggi priva di alcuni elementi fondamentali per la sua effettiva funzionalità. In particolare, la rotatoria n. 3 e il raccordo con via Napoli risultano ancora chiusi e scollegati dalla viabilità prevista dal Piano Regolatore Generale (PRG). Una mancanza che, secondo gli esperti, compromette il principale obiettivo dell’opera: rendere più fluido, rapido e sicuro il traffico veicolare, soprattutto in direzione del Policlinico.
A sollevare la questione è Pasquale Cataneo, consigliere comunale di Italia del Meridione, e promotore dell’emendamento alla Delibera n. 169/2018, che avrebbe dovuto garantire il completamento dell’opera: “Se gli indirizzi forniti dal Consiglio comunale nel 2018 fossero stati attuati, oggi non ci troveremmo con un’infrastruttura incompleta. Nonostante numerose segnalazioni e atti amministrativi, nulla è cambiato nemmeno in questa consiliatura. Il raccordo con la rotatoria n. 3 resta chiuso e sconnesso, impedendo il collegamento tra via Napoli, il prolungamento di viale Pinto e via Luigi Perosi”.
L’impatto sul traffico e sui mezzi di soccorso
Il nodo della viabilità su via Napoli è di primaria importanza. Si tratta di una delle arterie più trafficate della città, congestionata ancora prima dell’apertura dell’Orbitale. La situazione si è ulteriormente aggravata con l’utilizzo della stessa strada da parte dei mezzi dei vigili del fuoco e con l’aumento del traffico generato dalla presenza di quattro istituti scolastici superiori, un ingresso del Policlinico, il CUS, due strutture universitarie (una già in funzione e una in costruzione) e due parcheggi.
A evidenziare le conseguenze di questa situazione è il consigliere comunale Antonio Pio Mancini, che ha più volte sollevato il problema in aula consiliare: “Nonostante fosse una criticità nota e segnalata, si è arrivati all’inaugurazione senza affrontarla. Il problema poteva essere risolto con l’applicazione degli strumenti normativi già previsti nel Testo Unico degli Enti Locali (TUEL) e nel Testo Unico dell’Edilizia (TUE), ma si è scelto di non intervenire”.
Un’infrastruttura incompleta e pericolosa
Con l’attivazione dell’Orbitale, il mancato completamento del raccordo della rotatoria n. 3 e della viabilità prevista dal PRG appare ancora più evidente. Secondo Cataneo, questa mancanza “continua a produrre disagi per gli utenti e i dipendenti del Policlinico, oltre che per i residenti e i proprietari dei terreni agricoli interclusi. Tutti costretti a percorrere una strada di cantiere insicura, priva di illuminazione, segnaletica orizzontale, marciapiedi, fognature e con un manto stradale dissestato”.
L’impegno del Consiglio comunale per il completamento dell’opera
Nonostante anni di inerzia, il tema è tornato al centro dell’attenzione politica grazie alla recente Delibera n. 11/2025, approvata all’unanimità dal Consiglio comunale di Foggia. Il provvedimento impegna la giunta a verificare la fattibilità del completamento della viabilità prevista dalla Delibera n. 169/2018, mai attuata.
“Siamo soddisfatti che il Consiglio abbia riconosciuto la necessità di intervenire, ma non ci fermeremo qui – conclude Cataneo –. Continueremo a incalzare l’amministrazione fino a quando non verranno realizzati tutti gli interventi necessari a rendere pienamente funzionale l’Orbitale di Foggia. Un’infrastruttura pubblica non può restare incompleta e inefficace dopo 14 anni di attese e promesse”.