Un rito che si rinnova e si arricchisce di nuovi significati. Sabato 15 marzo, a partire dalle 19:30, tornano a Casalvecchio di Puglia i fuochi di San Giuseppe, simbolo di purificazione e rinascita, tra folklore, musica e un percorso enogastronomico ispirato alla tradizione arbëresh.
Un evento che richiama ogni anno visitatori da tutta la regione e che in questa edizione 2025 si impreziosisce con la presenza di una delle manifestazioni più suggestive d’Italia: la “Ndocciata di Agnone”, storico rituale del fuoco del Molise. La collaborazione tra Casalvecchio e Agnone, sancita da un protocollo d’intesa, punta a valorizzare le tradizioni legate ai falò, unendo due comunità accomunate dalla stessa passione per il folklore.
Un viaggio tra storia e sapori
L’evento prevede un percorso enogastronomico, nel segno della cultura arbëresh, la minoranza linguistica e culturale che caratterizza il borgo di Casalvecchio. Si parte da Piazza Santa Maria delle Grazie, dove dalle 19:30 sarà possibile ritirare il ticket per le degustazioni. Alle 20:00 scatterà l’accensione simultanea dei fuochi, accompagnata dalla tradizionale benedizione.
Casalvecchio di Puglia è una delle comunità albanesi più antiche d’Italia, e la festa dei fuochi viene chiamata in lingua arbëresh “Ziarret e Shën Xhësepit”. Un appuntamento che unisce sacro e profano, creando un’atmosfera magica tra le piazze illuminate dalle fiamme e animate dalla musica popolare.
Un evento che promuove il territorio
La manifestazione, organizzata dal Comune di Casalvecchio di Puglia in collaborazione con l’Associazione Torre Normanna e patrocinata dalla Regione Puglia, rappresenta un importante strumento di valorizzazione per il borgo dei Monti Dauni.
“Tradizione, enogastronomia e folklore si fondono in una delle feste più sentite dalla nostra comunità – ha dichiarato il sindaco Noè Andreano – un evento che rappresenta una leva di promozione per il nostro paese e il suo ricco patrimonio culturale, storico ed enogastronomico”.
Una serata all’insegna della condivisione, per celebrare le radici di una comunità che continua a tramandare i suoi riti con passione e orgoglio.