Aveva quasi 70 anni Antoine, della Costa d’Avorio, uno dei residenti di Torretta Antonacci, insediamento di immigrati, quasi duemila, nelle campagne di San Severo nel Foggiano morto alcuni giorni fa. Morto, secondo L’Usb (unione sindacale di base) braccianti Foggia che ne dà notizia, “non solo per la baracca gelida in cui viveva, non solo per un’ambulanza che ci ha impiegato 40 minuti per arrivare, o per la mancanza di un defibrillatore nella vicina foresteria”. Secondo l’Usb, Antoine sarebbe morto anche perché, pur essendo da 10 anni a Torretta, quando ha chiesto l’iscrizione anagrafica al comune di San Severo, se l’è vista rifiutare per la mancanza di un timbro sul permesso di soggiorno, e non ha quindi potuto mai avere un medico di base.
“Antoine era uno degli anziani del ghetto – dicono dall’Usb – sempre disponibile e sorridente, malgrado gli acciacchi di una vita trascorsa in fabbrica a Treviso, per poi far rientro nelle campagne del Foggiano, dopo essere stato licenziato”. “Dopo oltre un anno di contenzioso – rivela ancora l’Usb – l’Inps gli aveva riconosciuto la pensione sociale che non ha potuto riscuotere per mancanza del documento di identità”. “Pretendiamo che questa morte ingiusta non passi in silenzio”, afferma l’Usb che ha chiesto al comune di San Severo di farsi carico della tumulazione di Antoine (il cui corpo si trova ancora in obitorio) e all’Asl di Foggia affinchè preveda un presidio sanitario a Torretta Antonacci, in modo da intervenire con tempestività in caso di necessità. (Ansa)