Un forte boato in campo, il rischio di una tragedia sfiorata e l’arresto del responsabile. È quanto accaduto lo scorso 8 febbraio 2025, durante l’incontro di Serie C tra Foggia e Avellino, quando un petardo è esploso vicino al portiere rossonero e agli addetti alla sicurezza presenti in prossimità della Curva Nord dello stadio Pino Zaccheria. Solo per un caso fortuito non ci sono stati feriti.
L’autore del gesto è stato identificato nelle ore successive grazie all’attività investigativa della DIGOS di Foggia, che ha raccolto gravi indizi di colpevolezza nei suoi confronti. Il tifoso, legato ai circuiti ultras locali, è stato arrestato in flagranza differita, un meccanismo che consente di procedere con l’arresto entro 48 ore dagli eventi criminosi legati alle manifestazioni sportive.
Condanna a 10 mesi e DASPO per due anni
L’arresto è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria, e il tifoso, giudicato con rito abbreviato, è stato condannato a 10 mesi di reclusione con sospensione condizionale della pena.
A questa misura si aggiunge la pena accessoria del DASPO per due anni, con l’obbligo di presentazione presso gli Uffici di Polizia durante lo svolgimento delle partite.
Le indagini hanno chiarito la gravità dell’accaduto, ma resta fermo il principio di presunzione di innocenza, fino a una eventuale condanna definitiva. L’episodio conferma l’attenzione delle forze dell’ordine nel contrasto alla violenza negli stadi, un fenomeno ancora presente e sotto stretta sorveglianza.