Rettori e delegati rettorali da tutte le Università d’Italia, insieme a rappresentanti di alcune realtà accademiche straniere, hanno partecipato alla Cerimonia Inaugurale celebrativa del 25esimo anniversario dell’istituzione dell’Università degli Studi di Foggia.
Con otto dipartimenti, 14mila studenti e una comunità accademica composta da 785 persone – di cui 428 docenti e 357 collaboratori tecnici, amministrativi, bibliotecari e CEL – l’Ateneo ha inaugurato l’anno accademico 2024-2025 alla presenza del Ministro della Salute Orazio Schillaci e del teologo Paolo Benanti. Il rettore Lorenzo Lo Muzio ha scelto come tema fondante del 25esimo anniversario “La cura, un ponte tra conoscenza e società”.
Il discorso del rettore: Università come motore del cambiamento
Nel suo intervento, Lo Muzio ha sottolineato il ruolo delle Università nella società contemporanea: “Non possiamo limitarci a essere un luogo deputato esclusivamente alla trasmissione del sapere e alla ricerca scientifica. Oggi più che mai, le Università devono essere protagoniste attive nella costruzione di una società equa, inclusiva e sostenibile. Dobbiamo promuovere il rispetto della dignità umana, la centralità della persona”.
I numeri della crescita secondo il direttore generale Spataro
Il neo direttore generale Sandro Spataro ha illustrato i dati più significativi dell’Ateneo. L’Università di Foggia vanta un turnover superiore al 100% e una gestione delle spese di personale in costante miglioramento, pari al 59,44%, ben al di sotto della soglia di guardia dell’80% e inferiore alla media nazionale del 64,45%. Questo ha consentito l’assegnazione, per l’anno in corso, di 14,08 punti organico.
Nel triennio 2022-2024, Unifg ha reclutato 133 professori di I e II fascia, anche dall’estero, e 43 ricercatori. Sul fronte del personale tecnico-amministrativo, nello stesso periodo sono state assunte 133 unità, di cui 79 a tempo indeterminato, oltre a 5 collaboratori ed esperti linguistici.
Il Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) per il 2024 ammonta a 57 milioni di euro, permettendo all’Ateneo di rientrare tra le sei Università italiane che non hanno subito la decurtazione media del sistema del 2,12%, mentre altre hanno registrato perdite superiori al 3%.
Da piccolo ateneo a medio ateneo, la vera sfida per il futuro, secondo Spataro, sarà il potenziamento del patrimonio edilizio e tecnologico, con particolare attenzione a aule, aree di studio e laboratori, per garantire un effettivo diritto allo studio.
L’intelligenza artificiale e l’arte della cura
La prolusione inaugurale è stata affidata al professore Gaetano Serviddio, direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, che ha affrontato il tema dell’intelligenza artificiale in ambito medico. Secondo Serviddio, “non si tratta di temere che l’IA trasformi la professione medica in una medicina artificiale, bensì di auspicare che la renda più intelligente”. Ha poi evidenziato la necessità di formare una nuova generazione di medici e ricercatori capaci di guidare questa trasformazione attraverso un approccio multidisciplinare.
Le voci del personale tecnico-amministrativo e degli studenti
Significativi anche gli interventi della rappresentante del Personale Tecnico, Amministrativo e Bibliotecario, Maria Laura Salvatore, e del rappresentante degli studenti, Alessandro Barrasso.
Quest’ultimo ha sottolineato il prestigio dell’Ateneo, citando i più recenti dati Censis, secondo cui l’Università di Foggia è prima in Italia per i corsi di laurea magistrale in Educazione e Formazione per l’area economica e prima nel Sud per le aree Agraria-forestale, giuridica e medico-sanitaria.
Barrasso ha però richiamato l’attenzione su una criticità destinata a farsi sempre più pressante: la carenza di spazi idonei per accogliere un numero di iscritti in costante crescita. Un problema che potrebbe aggravarsi con la possibile riforma che prevede l’accesso libero al primo semestre per i corsi di laurea in area sanitaria.