Grandissima partecipazione per l’incontro organizzato dal professore e consigliere comunale del Comune di Foggia, ex candidato sindaco civico, Nunzio Angiola sul tema della sicurezza rurale. Tanti gli agricoltori presenti a Palazzo Dogana con tante istanze non solo sui furti nelle campagne ma anche e soprattutto sullo spopolamento dei campi e lo sversamento illecito di rifiuti.
Angiola sta costruendo una fitta rete di relazioni civiche in vista delle prossime regionali. Era in veste tecnica per diffondere dati e informazioni il responsabile dell’ufficio legale Cia il giurista Massimo Fragassi che ha dedicato gli ultimi anni allo studio del fenomeno dell’abbandono di rifiuti nei terreni agricoli. Il caso dell’agro di Foggia con l’ordinanza della sindaca Maria Aida Episcopo sta facendo molto discutere. La Cia si è espressa in maniera chiara sulla illegittimità dell’atto.
Fragassi nel corso dell’appuntamento ha inquadrato il problema dal punto normativo. La polizia provinciale non esiste più dopo la legge Delrio. E si sta discutendo anche della necessità e dell’utilità di una polizia regionale formata solo da 85 persone. La rimozione e lo smaltimento dei rifiuti spetta agli enti locali quando si dimostra che il titolare del fondo è incolpevole e non ha abbandonato il suo terreno. “La sicurezza rurale è tutto ciò che ha a che fare con la prevenzione, la vigilanza e la repressione. Le tre attività sono autorità di pubblica sicurezza. Con la legge Delrio 17 agenti provinciali vengono con un tratto di penna trasferiti al nucleo di vigilanza ambientale a Bari. La legge Delrio Legge 56 del 7 aprile 2014 toglie competenze alle province come sappiamo”.
Dal pubblico l’agricoltore Piero Losito ha denunciato il fenomeno sempre più diffuso dei furti di prodotti agricoli poi rivenduti agli angoli della città da fruttaroli abusivi. Secondo Losito il danno è doppio: non solo si deruba l’impresa agricola ma si rischia di immettere sul mercato prodotti appena concimati e pompati dannosi per la salute del consumatore. Chi ruba nel campo non conosce i tempi dei trattamenti fitosanitari. “Il dramma quando cala il buio e sale l’ansia”, come è stato detto, sono i furti.
Pietro Moccia, presidente del Consorzio di vigilanza rurale attivo in Capitanata, ha evidenziato le grosse criticità di un sistema sempre più impoverito. “Il nostro è un mondo esclusivamente agricolo, spesso ci troviamo nella condizione di non poter arrivare in tempo. Le infrastrutture stradali delle campagne sono piene di buche e voragini, non sono riasfaltate da decenni”.
Il reddito agricolo fortemente ridotto rende difficile la vita nei campi. Moccia riscontra il ritorno di un nuovo latifondo nelle campagne. “Prima si poteva vivere con 10 ettari, oggi non si sopravvive neppure con 50 ettari”.