“Se fossi ancora un bambino, scriverei queste richieste a Babbo Natale”. Inizia così la riflessione, amara e al contempo determinata, del segretario regionale dell’OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria). Una lettera che diventa un appello, rivolto non solo alle istituzioni, ma soprattutto ai colleghi, per unire le forze contro il degrado delle condizioni lavorative nel settore penitenziario.
Le richieste di un sistema in affanno
Tre i punti principali evidenziati:
- Nuove assunzioni: la carenza di personale si fa sempre più grave, con molti lavoratori in uscita dopo anni di servizio e giovani in graduatoria che attendono invano lo scorrimento.
- Risorse per mezzi e attrezzature: strumenti fondamentali per garantire un lavoro sicuro ed efficiente, ma spesso insufficienti o inadeguati.
- Aumenti salariali: le buste paga troppo esigue portano molti a rinunciare persino a cure necessarie, evidenziando una condizione economica sempre più precaria.
“La nostra professione è nobile, al servizio della Nazione, ma non viene riconosciuta per ciò che realmente facciamo,” sottolinea il segretario.
Un contratto già scaduto e un sindacato “scomodo”
Nonostante il recente rinnovo contrattuale, l’OSAPP denuncia che il contratto è già scaduto, lasciando irrisolte molte delle problematiche strutturali. “Siamo un sindacato scomodo, fatto da colleghi per i colleghi, e per questo spesso ignorati nelle trattative,” si legge nella lettera.
Il segretario invita a non restare in silenzio: “Il malcontento generale non può essere ignorato, né all’interno della nostra amministrazione né nel Paese intero. Serve alzare la voce, con determinazione e non arroganza.”
Una chiamata alla partecipazione
Il messaggio non è rivolto solo agli iscritti al sindacato, ma a tutti i lavoratori: “Abbiamo il diritto di lavorare con dignità e decoro, ma anche il dovere di partecipare attivamente alle battaglie sindacali. Le condizioni di lavoro, diventate inumane e degradanti, richiedono un impegno collettivo.”
Risuona forte il richiamo alla storia: “Non dimentichiamo le lotte sindacali di chi ci ha preceduto, che hanno garantito diritti e condizioni di lavoro umane. Oggi, più che mai, è necessario ricreare consenso attorno al sindacato.”
Verso un futuro di coraggio e cambiamento
Il segretario si dice consapevole delle difficoltà e delle delusioni legate ad altre sigle sindacali, ma ribadisce l’impegno dell’OSAPP a non scendere a compromessi con i governi di turno. “Se vogliamo migliorare il sistema, dobbiamo unirci in uno sforzo comune.”
Infine, un invito a non attendere passivamente: “Il binomio rischio-coraggio, che accompagna ogni giorno la nostra professione, deve ispirarci anche nelle rivendicazioni. Sperare che il vento cambi è da illusi; dobbiamo costruire i nostri ripari prima che la tempesta arrivi.”
Un augurio di Natale
Chiudendo con una metafora, il segretario augura serenità a tutti i colleghi e alle loro famiglie, ricordando che solo con la partecipazione attiva sarà possibile ottenere un cambiamento concreto.
Un messaggio chiaro, che va oltre le festività, per guardare al futuro con determinazione e unità.