Anche quest’anno, la vigilia di Natale ha portato un raggio di speranza e solidarietà all’interno della Casa Circondariale di Foggia. L’atmosfera natalizia ha avvolto il penitenziario di via delle Casermette in un pomeriggio ricco di emozioni, musica e ascolto.
“Ogni anno, il 24 dicembre – racconta Frate Eduardo Giglia, cappellano dell’istituto penitenziario – raggiungiamo i detenuti per portare una parola di conforto e un segno di speranza. Questo gesto si ripete da anni, ma ogni volta ci arricchisce: è un’opportunità per ricordare che, anche in un luogo di sofferenza, non bisogna mai perdere la speranza”.
La giornata è iniziata con la distribuzione di panettoni, un piccolo ma significativo gesto per portare dolcezza e calore ai detenuti durante le festività natalizie; il pomeriggio è stato dedicato a un momento di intrattenimento musicale e di riflessione.
Insieme a Frate Eduardo, sono stati protagonisti di questa iniziativa anche il missionario ortodosso Ionut Badescu e i volontari Luigi Talienti, Annalisa Graziano, Fabio Soldi, Melania Stanco, Lucia Ercoli, Gina Marinaro e, per l’associazione Genoveffa de’ Troia, Flora Pistacchio. Accompagnato da rappresentanti dell’Area Trattamentale e da agenti della polizia penitenziaria, il gruppo ha portato musica e un messaggio di vicinanza alle persone detenute.
Il gruppo “Li Spruvvist” ha regalato ai ristretti un concerto itinerante di musica natalizia e folk. La performance ha attraversato tutte le sezioni del carcere, portando un’atmosfera di gioia e condivisione in ogni angolo dell’istituto penitenziario.
Un momento particolarmente emozionante si è vissuto davanti al presepe, realizzato dai detenuti Francesco L., Saverio S., Gianni C. e Francesco L. con il supporto del volontario Fabio e del cappellano. Il presepe, simbolo di speranza, racconta in modo potente il cammino verso la redenzione e la speranza, raffigurando una scena di guerra che si trasforma in un messaggio di pace, con la Chiesa Ortodossa e la Moschea. Al centro, il carcere si apre verso un sentiero che, attraverso una porta spalancata, conduce alla speranza, simbolo del giubileo 2025.
L’iniziativa è stata sostenuta dal CSV Foggia, dalla Coop. San Riccardo Pampuri e dalla Fondazione dei Monti Uniti di Foggia. Nei giorni precedenti, sono stati donati indumenti e intimo per i detenuti indigenti, destinati al “magazzino della solidarietà” all’interno del carcere.
“Anche quest’anno – ha detto il presidente del CSV Foggia, Pasquale Marchese – siamo orgogliosi di aver potuto contribuire a portare un segno concreto di solidarietà. Il volontariato in carcere è un’esperienza che ci arricchisce tutti: ci insegna a guardare oltre le difficoltà, a non perdere mai la speranza e a capire che ogni gesto di aiuto, per quanto piccolo, ha un grande valore. Un ringraziamento speciale va alla direzione del carcere, all’Area Trattamentale e al Corpo della Polizia Penitenziaria per la disponibilità e per la collaborazione”.