La pg Patrizia Rautis ha richiesto alla Corte d’Appello di Bari di confermare le condanne per nove degli undici imputati del processo “Goldfinger”, legato al maxi-furto da 15 milioni di euro avvenuto nel marzo 2012 nel caveau della filiale di piazza Puglia dell’ex Banco di Napoli, oggi Intesa San Paolo. Le posizioni di due imputati romani sono state stralciate dal procedimento.
Il principale accusato, Olinto Bonalumi, noto come “l’Arsenio Lupin foggiano”, risulta latitante dal gennaio 2021 dopo essere stato condannato in primo grado a oltre 13 anni di carcere per una serie di furti e rapine milionarie. Bonalumi, 65 anni, è accusato anche di aver orchestrato un tentativo di furto simile ai danni delle gioiellerie Sarni, sventato dalla squadra mobile nell’agosto 2012.
Le arringhe difensive sono appena iniziate e si protrarranno nei prossimi giorni, con sentenza a febbraio. Durante questo intervallo, potrebbero essere integrate nel processo le posizioni stralciate dei romani Stefano Virgili e Vincenzo Facchini.
Il blitz della squadra mobile, avvenuto il 10 marzo 2015, ha portato all’esecuzione di 15 ordinanze cautelari, con 9 arresti in carcere e 4 ai domiciliari. Il processo di primo grado, iniziato a novembre 2015 e conclusosi nel settembre 2023, ha visto 20 imputati, con 3 assolti, 6 dichiarati prescritti e 11 condannati a un totale di 70 anni per vari reati tra cui furto in banca e tentato furto.
Bonalumi è considerato la mente dietro i colpi, con un lungo elenco di reati accumulati nel corso degli anni. Gli inquirenti ipotizzano che una banda composta da foggiani e romani specializzati in scassinamenti avesse pianificato il colpo al Banco di Napoli, poi realizzato con sofisticate modalità. Durante il furto, avvenuto tra il 9 e l’11 marzo 2012, furono manomessi i sistemi di allerta e le telecamere del sistema di sicurezza.
Due guardie giurate, Domenico Di Sapio e Gennaro Rendine, sono accusate di aver collaborato con i ladri e sono state condannate a sei anni ciascuna, respingendo però le accuse a loro carico. Il processo continua a tenere alta l’attenzione su uno dei più audaci colpi della cronaca criminale foggiana.
Nel frattempo, continua la caccia al “super latitante”, ormai sparito dai radar da quasi quattro anni. Per lui si starebbero muovendo tutte le forze di polizia, compresi i Cacciatori del Gargano, ma finora di Bonalumi nessuna traccia.