“Ho ascoltato con attenzione le contestazioni mosse dalle opposizioni in merito ai concorsi pubblici storici banditi dal Comune di Foggia, che prenderanno il via la prossima settimana. La maggior parte di queste critiche appare fumosa, priva di sostanza e, in alcuni casi, addirittura comicamente infondata. Emblematico è il caso di un consigliere di Fratelli d’Italia che ha attribuito all’ex sindaco Landella il piano del personale in questione, quando ormai è risaputo che si tratti di un’iniziativa di questa amministrazione, basata sull’intuizione del prof. Massimo Russo”. Così il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Francesco Strippoli.
“A deludermi particolarmente, però, è stata la posizione del prof. Angiola, candidato sindaco, che si è espresso contro la presenza dei requisiti di idoneità in lingua inglese e informatica nei concorsi pubblici. Trovo paradossale che non sia al corrente di quanto chiaramente stabilito dalle normative vigenti: l’accertamento delle competenze informatiche e linguistiche è un obbligo nei concorsi pubblici italiani. La legge prevede che tali competenze siano parte integrante del processo selettivo e, in molti casi, il mancato superamento delle relative prove comporta l’esclusione dal concorso stesso”.
E ancora: “Alcuni bandi, inoltre, riconoscono come titoli preferenziali o integrativi il possesso di certificazioni specifiche, quali per l’informatica: ECDL, IC3 o equivalenti; per la lingua inglese: TOEFL, IELTS, Cambridge (FCE, CAE), ecc.
Questa impostazione rispecchia le esigenze di modernità e preparazione che caratterizzano i concorsi pubblici odierni, soprattutto per profili tecnici, amministrativi o con dimensioni internazionali. Rispondo quindi al paradosso posto dal prof. Angiola — secondo il quale un candidato scientificamente competente potrebbe essere escluso per non conoscere l’inglese o l’informatica — con un netto e chiaro SÌ: la legge prevede esattamente questo, ed è giusto che sia così.
Le competenze informatiche e linguistiche sono requisiti fondamentali per affrontare le sfide di un’amministrazione moderna ed efficiente. Sminuirne l’importanza non è solo anacronistico, ma denota una visione superficiale delle reali necessità della macchina amministrativa”.