Tempi, modalità, società, commissione giudicatrice, il ruolo del dirigente al personale e location.
Sono stati questi i punti dei 7 concorsi pubblici del Comune di Foggia presi in esame dalle opposizioni unite del Consiglio comunale.
Tutti schierati in un noto bar della città gli eletti del centrodestra e i tre ex candidati civici Giuseppe Mainiero, Nunzio Angiola e Antonio De Sabato.
Coordinati da Raffaele Di Mauro i diversi consiglieri hanno rappresentato le anomalie del concorsone voluto dalla sindaca Maria Aida Episcopo.
Claudio Amorese ha dato il là alla conferenza: “Abbiamo l’esigenza di spiegare. Vi è stata inerzia amministrativa perché i concorsi potevano essere avviati all’inizio dell’anno, dopo il parere del dirigente degli uffici finanziari fornito a marzo 2024. Un momento epocale, come lo chiama la sindaca, non andava fatto in tre settimane, è anacronistico. Viene declamata una urgenza che non esiste e si aggiungono tra i motivi dell’ urgenza una futura legge finanziaria che non è stata ancora approvata. Richiamare una norma inesistente fa venir meno la materia dell’urgenza. Sul 75 per cento del turnover si sta ancora discutendo anche all’Anci. Chi ha deciso? Non c’è nessun atto in cui si parla di urgenza se non la totale discrezionalità del dirigente del personale a tempo determinato scelto intuitu personae dalla sindaca”.
In così poco tempo, ha rivelato il meloniano, si poteva espletare solo una prova scritta sebbene il regolamento stabilisce che i criteri di organizzazione e selezione debbano essere stabiliti dalle commissioni giudicatrici e non dalla dirigenza. I criteri di valutazione sono stati decisi senza l’insediamento della commissione, contravvenendo l’articolo 24 del regolamento in materia di concorsi. “Le commissioni sono state nominate il 2 dicembre. I bandi sono usciti il 12 novembre con criteri già stabiliti contravvenendo al regolamento. Viene prevista una deroga dove è possibile chiamare degli esperti. Siamo preoccupati dell’accelerazione su questi temi. Si contravviene all”efficienza ed economicità.
Non si può accettare una procedura così veloce affidata alla discrezionalità di un dirigente. Noi siamo preoccupati perché se ci sarà una valanga di ricorsi dobbiamo prevenire un danno per l’ente pubblico”.
Gino Fusco si è occupato in particolare del concorso per nuovi agenti della Polizia locale: “Pubblicare un bando con un termine di presentazione così ravvicinato non permette a molti cittadini di svolgere la prova in condizioni di parità.
Per legge e per il regolamento all’articolo 25 si stabilisce che per reclutare nuovi Vigili serve una prova orale e soprattutto una valutazione psicoattitudinale per svolgere ruoli di pubblica sicurezza. Per i Vigili urbani serve il certificato agonistico come previsto per le forze dell’ordine e anche il casellario giudiziario è un requisito imprescindibile.
Consentire le prove in assenza di questi requisiti è rischiosissimo. Se un partecipante durante la prova fisica ha un malore chi ne risponde se non è stato presentato il certificato agonistico? Per questo chiedo che sia ritirato il concorso e fatto in altra data per autotutela”.
Fusco ha anche obiettato sulla sede dei concorsi. “La Città del Cinema ha risposto in data 20 novembre. Alla data della pubblicazione del bando non si conosceva neppure dove celebrarli. Senza contare che il direttore della sala è il presidente dell’Ataf e un iscritto del PD. Non sarebbe stato meglio fare questi concorsi in una struttura pubblica risparmiando risorse? Chiediamo il ritiro del concorso per Vigili urbani perché non rispetta il regolamento”.
Sulla individuazione della società è intervenuto Antonio De Sabato: “Il fatto che il concorso si svolga è una buona notizia. Questo deve essere chiaro per evitare fraintendimenti e derive polemiche però va ribadito che la legittimità degli atti non può prescindere dal vaglio critico sulla loro opportunità. Abbiamo delle perplessità che non possono essere bollate come protestuose. La procedura è nata come contesto emergenziale e nell’emergenzialità c’è sempre fretta. Nella fretta è possibile fare degli errori. Non basta la letterina di Natale della sindaca”.
C’è poi il tema del compenso inizialmente parametrato su 5mila candidati. E solo successivamente ampliato di 14mila euro per la parte eccedente.
“Può essere un dubbio solo nostro o è una perplessità che può essere condiviso con tutti i cittadini? Se l’atto è stato redatto da un dirigente assunto con il 110 per amichettismo i dubbi arrivano. È una coincidenza che la dirigente Suriano abbia partecipato ad un convegno patrocinato dalla Selexi pochi mesi prima? vogliamo monitorare affinché ogni procedura non solo soddisfi la legge ma rispetti l’opportunità politica”.
Netto Angiola: “Questo concorso ha avuto una durata scarsa specialmente se non è possibile consultate una banca dati. Questo concorso si riduce ad una prova preselettiva.
Era meglio rinunciare all’abbattimento della capacità assunzionale, avremmo recuperato tutto nel 2026. Vi sono poi i requisiti ideoneativi di inglese e informatica. Se il candidato non risponde non viene corretta la prova. Insomma una persona può essere uno scienziato che ha sbagliato una domanda e aver svolto alla perfezione le altre domande ed essere escluso. Ditemi se non è la tempesta perfetta. Non sono un detrattore improvvisato e di professione ma dico che a causa di questo requisito ideoneativo il concorso diventa un terno al lotto. I plichi contenenti le domande dovranno essere sigillati e consegnati il giorno stesso della prova, su questo vigileremo. Sono sorpreso che questo requisito non sia entrato nel bando. Per me è un bando porcellum. Lo avremmo fatto meglio. I ragazzi avrebbero studiato in più e sarebbero stati più preparati”.
Ultimo ad intervenire Giuseppe Mainiero con più di una novità. “La chicca di Mainiero”, come l’ha annunciata Di Mauro secondo cui la lettera della sindaca è una “supercazzola”.
“Questo è il campo largo perbenista. Se la storia dei chioschi di Natale fosse successa al centrodestra avremmo avuto le anime belle coi cartelli in piazza. Invece adesso tutti tacciono. Episcopo scientemente ha deciso di fare i concorsi in questo modo, ne ha sempre parlato sin dalla campagna”.
Mainiero ha testato i metodi di assunzione di Giuseppe Marchitelli, che da presidente del Nucleo di Valutazione è diventato capo di gabinetto.
“Non è vero che Marchitelli è stato scelto intuitu personae. Come poteva partecipare da presidente Oiv un controllore ad una selezione da dirigente?”. Se la sua posizione fosse illegittima anche tutti gli atti propedeutici al concorso sarebbero nulli.
“Le opacità di questo concorso sono grandi come una casa. Con una delibera di Giunta Marchitelli viene prorogato di altri due anni.
Viene messo l’uomo di fiducia della Episcopo a gestire i concorsi.Marchitelli nomina e sceglie la presidente di tutti i concorsi che ha partecipato al convegno della Selexi. Hanno scelto di fare i concorsi con questa fretta. E si incrociano anche alla partita urbanistica. Tra i membri esterni viene della commissione nominata la commissaria ad acta dell’housing sociale Giulia Lacasella, nominata e scelta dal capo di gabinetto della sindaca. Ma le persone di staff non possono avere poteri gestori. Cosa fa Marchitelli? Sceglie e nomina una che dovrà decidere su un cascame giudiziario conrisarcimenti da 40 milioni. È stato fatto scientemente per impedire che tutti i cittadini avessero la stessa possibilità per non poter studiare”.