“Dopo lo scioglimento del Comune di Foggia per infiltrazioni mafiose, ci aspettavamo un cambio di passo, un segnale forte da parte di tutti coloro che ci rappresentano. Abbiamo sperato in una nuova visione, in un impegno autentico per il bene comune e per il futuro della collettività. Eppure, quel cambiamento che avremmo voluto vedere non c’è stato. Non vogliamo puntare il dito contro nessuno in particolare, ma il senso di immobilismo e la mancanza di prospettive concrete sono evidenti. Lo diciamo non solo alle istituzioni, ma anche alla cittadinanza, spesso disinteressata e poco partecipe”. A scriverlo è l’associazione antimafia “Giovanni Panunzio” intitolata all’imprenditore ucciso dalla mafia foggiana nel 1992.
“Chi ricopre ruoli istituzionali, dalla più alta carica ai singoli consiglieri – scrivono -, ha il dovere morale e politico di lavorare per il bene comune, al di là di ogni colore politico. La politica, quella vera, è fatta di progetti concreti e di impegno per la comunità. È al servizio dei cittadini e non di interessi personali o di schieramento. Siamo stanchi di un atteggiamento di basso profilo, delle chiacchiere inutili, dei litigi sterili e di comportamenti inappropriati. È ora di dire basta”.
Poi dall’associazione concludono “Foggia merita di più. Merita una classe dirigente che si alzi sopra le divisioni e lavori con dedizione per costruire un futuro migliore. Ma merita anche cittadini più attivi, responsabili e consapevoli del loro ruolo nel cambiamento. Invitiamo tutti a riflettere, a rimboccarsi le maniche e a ripartire insieme, con serietà e coraggio. La nostra città può risorgere, ma solo se tutti – istituzioni e cittadini – faranno la propria parte. Foggia non può più aspettare”.