C’è chi parla di crisi del lavoro e chi dice che con un po’ di impegno l’impego si trova. Dove sta la verità? Sicuramente il settore è fortemente cambiato; se fino ai primi anni 2000 il sogno era “il posto fisso” come una vera e propria garanzia, oggi si ha a che fare con aggiornamenti continui e un mercato decisamente più dinamico.
Saper utilizzare il web è fondamentale: creare un curriculum accattivante, completo ma non prolisso, graficamente impattante è alla base del successo. Utilizzare portali come CVwizard.com trovando numerosi modelli di CV e consigli utili per muoversi nel campo professionale analizzando gli insight è di grande supporto.
Per trovare lavoro serve per forza una laurea?
I genitori delle nuove generazioni hanno spinto i propri figli a studiare, talvolta quasi forzandoli con l’idea che con quel pezzo di carta avrebbero avuto più facilità nel reperire un impiego soddisfacente. Gli insight da una parte indicano per il 74% la necessità di una specializzazione ma allo stesso tempo sottolineano che solo per il 68% circa dei professionisti sono verticalizzati nel campo in cui sono assunti.
Nonostante oltre il 50% degli intervistati parli di una laurea necessaria per trovare un lavoro ben retribuito alcuni insight evidenziano il modo in cui alcune professioni artigiane e in cui la laurea non è obbligatoria diano un accesso rapido al settore professionale e allo stesso tempo una soddisfazione monetaria maggiore.
Bias che creano pregiudizi
All’estero e in molte nazioni è già stata operato un mutamento nelle offerte di lavoro così da evitare discriminazioni. In un campione di intervistati è emerso che età, razza, genere e provenienza hanno un impatto notevole nelle possibilità di individuare un’occupazione, creando un divario sociale sempre più evidente. In alcune nazioni è persino vietato utilizzare foto nel curriculum: questo per evitare che la bellezza, il peso o altre caratteristiche estetiche possano determinare o meno la chiamata da parte degli HR che dovranno attenersi solamente a dati oggettivi.
Trovare lavoro: i consigli degli HR per farsi notare
Se si sta cercando un’occupazione, ci sono alcuni suggerimenti che possono essere introdotti per massimizzare le possibilità di venire chiamati:
- Lavorare sul proprio CV. Il curriculum non deve risultare un banale elenco di professioni, talvolta nemmeno ben collegate l’una all’altra. Bisogna evidenziare competenze e ruoli, magari differenziandoli in base alla candidatura. Avere più di un CV a seconda della posizione potrebbe essere un’idea. Rileggere con attenzione i documenti evitando refusi e curare la grafica dà una marcia in più;
- Migliorare soft e hard skill. Oltre alle competenze legate alla laurea e al proprio percorso di studi, investire su se stessi è importantissimo. Periodicamente frequentare corsi per implementare hard skill ma anche soft skill può fare la differenza;
- Mostrare flessibilità. Talvolta il “dream job” non è alla nostra portata, magari c’è un calo di domande ed è quindi più complicato farsi assumere. Con una mentalità aperta e flessibile si riusciranno però ad individuare altre opportunità altrettanto interessanti e magari scoprire di essere molto portati.
Con una buona dose di resilienza, coerenza e autenticità farsi notare nonostante l’età o altri bias è possibile: bisogna avere un CV impattante e degno di nota, coerente con la posizione e mostrare un vero interesse per quel posto di lavoro.